M5S: scontro Fattori-Di Maio, troppo potere al capo politico

politica
AdnKronos
Roma, 28 mar. (AdnKronos) - Scintille ieri, in assemblea al Senato, tra Luigi Di Maio e la senatrice Elena Fattori, al secondo mandato in Parlamento e nota per le sue posizioni pro-vax nonché per gli scontri con Roberta Lombardi, la 'pasionaria' del Movimento. A scatenare la diatriba, il nuovo Statuto sottoposto al voto dei parlamentari M5S. Alle obiezioni di Fattori, tra gli eletti che hanno chiesto del tempo per visionare lo statuto prima di votarlo, a quanto apprende l'Adnkronos ha risposto per le rime Di Maio, sottolineando che le obiezioni sarebbero dovute arrivare prima del 26 settembre, quando gli attivisti lo hanno eletto leader del Movimento. A maggior ragione alla luce del fatto che la stessa Fattori era candidata a quel ruolo.Fattori ha infatti puntato il dito proprio contro i poteri del capo politico, soprattutto se dovesse diventare presidente del Consiglio. "La perplessità che ho sollevato io - spiega all'Adnkronos la senatrice raccontando quanto accaduto in assemblea - riguarda il ruolo del capo politico nel caso diventasse premier. A lui infatti spetta la nomina del capogruppo parlamentare e degli altri membri del consiglio direttivo. Qualora egli diventasse capo del governo la vedrei come un’interferenza del potere esecutivo su quello legislativo, quindi avrei gradito un distinguo in questo caso, lasciando al parlamentari l’elezione del capogruppo in caso di un ruolo governativo di Di Maio. La distinzione dei poteri è stata un punto importante nella campagna per il NO al referendum costituzionale che ci ha visti protagonisti".

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