
Roma, 8 giu. (AdnKronos Salute) - L'Agenzia europea dei medicinali ha discusso e approvato la prossima fase del piano di continuità operativa post-Brexit, che mira anche a prepararsi per un possibile scenario di perdite di personale più elevate del previsto. A comunicarlo una nota diffusa in occasione del 100esimo meeting del Management Board dell'Ema, al quale hanno partecipato vecchi e nuovi vertici dell'ente regolatorio.La fase successiva del piano comporterà un'ulteriore ridefinizione delle priorità delle attività dell'Agenzia nel 2019. Il consiglio di amministrazione, tuttavia, ha avvertito che se l'Ema non avrà garantite sufficienti risorse di personale a fronte del crescente carico di lavoro nelle attività legate a Brexit, le sue capacità potrebbero essere compromesse. Ultimata inoltre la ridistribuzione di oltre 370 dossier di farmaci a nuovi Paesi relatori all'interno dei 27 Stati membri dell'Unione europea, oltre a Islanda e Norvegia, in conseguenza dell'uscita del Regno Unito (che doveva ricoprire tale ruolo) dalla Ue. I nuovi 'rapporteur' assumeranno la piena responsabilità dei prodotti riallocati solo dal 30 marzo 2019, quando verrà portata a termine la Brexit.
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