
Roma, 5 feb. (AdnKronos) - "Ritiro della procedura di cessazione attività e presentazione di un piano industriale serio e senza sacrifici per i lavoratori". E' quello che la Femca-Cisl chiede al gruppo indiano Jindal circa il futuro degli stabilimenti Treofan di Battipaglia (Salerno) e Terni. Dopo l'incontro di ieri sera al Mise, sottolinea in una nota la segretaria generale della Femca - Cisl, Nora Garofalo, "restano forti preoccupazioni per i 67 dipendenti di Battipaglia (il doppio con l'indotto), sito che Jindal vuole chiudere, e per i 150 di Terni, stabilimento sul cui futuro non abbiamo notizie". Jindal, aggiunge, "deve capire che annullare in un colpo una realtà consolidata come la Treofan, con 40 anni di storia alle spalle, e mandare per strada lavoratori con professionalità elevate acquisite negli anni, è uno schiaffo non solo al territorio salernitano ma all’intera economia nazionale".Per Garofalo "dal prossimo incontro al Mise, in programma il 18 febbraio, ci aspettiamo che i vertici della Jindal annuncino il ritiro della procedura di cessazione attività, con la presentazione di un piano industriale in grado di rilanciare l'attività dei due siti. Inoltre, stiamo cercando di capire se ci sono stati vizi procedurali da parte della Jindal nell'acquisizione della Treofan", conclude Garofalo.
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