
Milano, 15 mar. (AdnKronos) - Quando parliamo di Tav, "stiamo parlando di un'opera che entrerà in linea nel 2030-2032, e quello che dico è preoccupiamoci più che della Tav di quello che facciamo da qua al 2030. Delle criticità che tutti i giorni vivono quelli che prendono il treno e trasportano merci. Questi sono i temi che dobbiamo affrontare e purtroppo abbiamo ritardi decennali". E' quanto afferma il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, a margine degli Stati generali della logistica per il Nord Ovest, a Milano. Più in particolare, sull'opera, apparentemente 'sospesa', dice che "quello che ha fatto Telt in questi giorni doveva essere fatto due anni fa. Io sono per ridiscutere l'opera integralmente, soprattutto sul piano dei finanziamenti. Su questo, i Governi precedenti, non avendo fatto sistema con i territori, hanno portato a casa molti meno finanziamenti europei sul corridoio 5 di quanti se ne potevano trovare". Ci sono, secondo Rixi, infrastrutture più prioritarie della Tav: "Dobbiamo portare a casa il collegamento dei porti liguri con il corridoio 5 ben prima del 2030 mentre oggi secondo il programma del vecchio governo è previsto nel 32-33 quindi dopo l’apertura dei valichi di frontiera francesi". Poi, "dobbiamo potenziare su Novara, lo stiamo facendo con Ferrovie, il valico su Luino perché il Monte Ceneri rischia di essere travolto dall’aumento del traffico passeggeri, e rischiamo di creare disagi ai pendolari tra Milano e la Svizzera, quindi dobbiamo utilizzare anche in qualche modo linee alternative sul traffico merci e questo vuol dire adeguare tutta la rete".Sono interventi "che non vengono declamati sui giornali e su cui c'è poca visibilità, ma in realtà sono poi quelli più importanti. Questo è il modo di lavorare: pensare a quello che succederà nel 2030 ma nel frattempo migliorare giornalmente la situazione delle infrastrutture esistenti".
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