Farmaci: nuove prospettive contro l'epatite delta

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AdnKronos
Vienna, 12 apr. (AdnKronos Salute) - Una patologia insidiosa, nota da circa 40 anni ed estremamente aggressiva, in particolare nei giovani. E' l'epatite delta, "che ha bisogno dell'epatite B per infettare le cellule dei pazienti e che nel mondo si stima colpisca oltre 20 milioni di persone", spiega Pietro Lampertico dell'Università Statale di Milano. "Possiamo pensare che il 5% dei pazienti italiani con epatite B abbia anche la D". Contro questa malattia, che porta velocemente a scompenso epatico ed epatocarcinoma, finora non c'erano cure ad hoc. Ma al Congresso Easl (Associazione europea per lo studio del fegato) di Vienna sono state presentate "importanti novità"."Finora usavamo off-label l'interferone, che però aveva numerosi effetti collaterali - ricorda l'esperto - All'International Liver Congress sono stati presentati almeno 4 potenziali farmaci in diverse fasi di studio contro l'epatite delta". Uno in monoterapia per bloccare la replicazione virale, un altro abbinato a interferone, un altro ancora che interrompe una tappa enzimatica cellulare della replicazione del virus, e un nuovo tipo di interferone. "Su due di questi approcci saranno avviati anche in Italia studi di fase III, che speriamo porteranno a delle nuove terapie contro questa epatite particolarmente aggressiva", conclude Lampertico.

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