
Milano, 16 ott. (Adnkronos) - "La protezione delle infrastrutture deve affiancarsi alla protezione della filiera tecnologica e per riuscirci serve una massa critica". Lo ha detto oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla plenaria del Digital Innovation Forum, in corso a Cernobbio. Per raggiungere questa massa critica, secondo il ministro è necessario "mettere insieme" centri di ricerca, hpc e capacità quantum ready "con l’industria, per abilitare una rapida prototipazione dei prodotti e ridurre il time to capacity". "Così il Mediterraneo, da area esposta, può diventare piattaforma di resilienza e fattore di deterrenza in coerenza con gli obiettivi nazionali ed europei" ha poi aggiunto.Contrastare l’offensiva della guerra ibrida “richiede consapevolezza collettiva, difese attive e un modello di collaborazione permanente tra istituzioni, industria e ricerca. Nessun attore da solo può garantire sicurezza in un dominio dove la minaccia si rinnova ogni giorno e l’attacco può arrivare in un click". "È qui - ha aggiunto il ministro - che prende l’idea di un’arma cyber nazionale, una componente civile e militare". Una forza che "deve unire competenze tecniche avanzate, intelligence digitale, contrasto immediato e resilienza operativa". "Dovrebbe partire una prima struttura che possa contare su 1500 unità operative, ma l’obiettivo è arrivare a un organico più ampio e autonomo - ha spiegato Crosetto -. Fondamentale sarà anche garantire tutte le funzionali, percorsi di formazione continua per gli specialisti civili e militari così da trattenere competenze e creare una cultura nazionale della sicurezza digitale". Una capacità che "non sarà solo difensiva, ma dovrà fare anche da deterrente"."Serve una difesa intelligente fondata sulla ricerca scientifica, sviluppo industriale responsabile e alleanze strategiche capaci di sostenere l'Europa verso un percorso di vera autonomia tecnologica".
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