OLBIA. Che i nuovi mezzi di comunicazione di massa, i social network e la condivisione di contenuti in tempo reale fossero importanti, lo hanno capito tutti, compresa la Chiesa e la sua più alta carica. Lo stupore nell'apprendere che Papa Benedetto XVI avesse aperto un account su Twitter è durato l'arco di una giornata, o forse solo poche ore. Dopo di ché, il flusso di cinguettii ha continuato il suo corso e tra questi non di rado è capitato di leggere commenti postati proprio da @pontifex. Mentre si attende che anche il nuovo Papa Francesco inizi a twittare, nella 47a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, si è tenuto a Olbia, nella parrocchia delle Salette, un incontro per discutere del tema tanto attuale. IL dibattito è stato organizzato da don Gianni Sini, parroco da sempre sensibile alle tematiche legate alla comunicazione. Di ritorno da Roma dove il 14 maggio ha incontrato Papa Francesco, monsignor Sanguinetti, vescovo di Tempio, ha preso parte al dibattito assieme a monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell'Ufficio Comunicazioni sociali. Presenti all'incontro anche il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Filippo Peretti e una rappresentanza dei frati poveri di Gesù e Maria.
"Oggi si parla sempre più spesso di internauti e l'orizzonte della comunicazione si è allargato notevolmente, - spiega monsignor Sanguinetti che prosegue - la Chiesa non può non tenerne conto e deve soprattutto andare avanti per poter comunicare con coloro che usano i nuovi mezzi di comunicazione. Non possiamo rischiare di restare gravemente e irresponsabilmente indietro". La riflessione sulla comunicazione che la Chiesa sta portando avanti in questi anni ha come nocciolo principale non solo le tecniche e i modelli comunicativi, ma ci si interroga sulla vita dell'uomo al tempo in cui l'ambiente digitale ha un forte impatto sulla percezione della realtà e delle relazioni sociali. "Dato che i social network sono frequentati sempre più dai giovani, è dall'uso di questi strumenti che la Chiesa deve partire per arrivare alle nuove generazioni", chiarisce nel suo intervento monsignor Pompili che prosegue, "Non a caso la Cei dispone di un sito sempre aggiornato, ricco di informazioni e di rimandi al mondo social".
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