OLBIA. Si sveglia la mattina alle 5.00, disturbata da forti rumori all'esterno del giardino della sua abitazione in via S.Vittore, si affaccia e trova la sua auto in fiamme. Brutto risveglio per Patrizia F. che si è preso un bello spavento vedendo la sua Volkswagen polo grigia immersa dal fuoco e dal fumo, con la preoccupazione per la propria casa e i bambini che dormivano nelle loro stanze. Dalle prime indiscrezioni, si pensa che l'evento sia doloso in quanto proprio sabato scorso la donna era stata vittima di un altro gesto intimidatorio, regolarmente denunciato alle forze dell'ordine. Un sasso sul vetro dell'autovettura parcheggiata all'esterno dell'abitazione, un vetro rotto e un biglietto lasciato all'interno con frasi minacciose e deliranti. Oggi un secondo atto intimidatorio che sarebbe potuto finire in tragedia qualora non fossero arrivati tempestivamente i Vigili del Fuoco, chiamati dalla signora, a spegnere l'incendio divampato sulla macchina a pochi metri dal portone di casa. Senza poi considerare il territorio circostante, immerso in un quartiere periferico della cittadina, dove le sterpaglie e la macchia mediterranea avrebbero potuto causare danni ancor più rilevanti. Sul posto sono intervenute anche le volanti della Polizia di Stato e la scientifica che ha compiuto i primi rilievi sull'autovettura.
La Farris è ancora incredula e spaventata, alcuni passanti con l'auto rallentano la loro corsa per scorgere lentamente e con stupore l'autovettura bruciata. Il timore di parlare con i giornalisti è tanto, soprattutto per le possibili ritorsioni. Un signore in bicicletta, fermo davanti all'abitazione, le consiglia di non sbilanciarsi nelle dichiarazioni, la preoccupazione è tanta. "Ho paura che dopo questi due gesti, ora mi possano bruciare la casa, basta non posso più dire niente, non ho ancora nemmeno sporto denuncia", con questa parole Patrizia F. ci saluta è rientra in casa.