OLBIA. "Teranga" nella lingua nazionale del Senegal significa "ospitalità". E quale parola migliore per descrivere la prima edizione della serata dedicata alla molteplicità di culture, razze e tradizioni che da qualche anno a questa parte la città di Olbia accoglie al suo interno. Sabato 10 agosto a partire dalle ore 20, sotto un cielo di stelle cadenti, nel cortile interno dell'ex edificio Scolastico in Corso Umberto, si terrà la festa "Olbia Teranga".
Sarà possibile avvicinarsi alle culture diverse e lontane dalla nostra, degustando una cena tipica senegalese. I piatti della tradizione africana, ma non solo, potranno essere assaggiati e chissà che chi prenderà parte all'evento non provi a cimentarsi in queste ricette una volta tornati a casa.
A seguire, lungo la parte di Corso Umberto su cui si affaccia l'edificio dell'ex Scolastico, ci sarà una sfilata di moda presentata dalla giornalista Marella Giovannelli che, aiutata da Oumar Sarr, il rappresentate della comunità senegalese a Olbia, descriverà gli abiti che le modelle indosseranno.
I capi realizzati con tessuti preziosi, dai colori vivaci e sgargianti, sono stati creati per l'occasione dalla stilista Amy Mbow. Ad indossare gli abiti saranno giovani ragazzi e ragazze appartenenti alle varie comunità olbiesi, ma anche ragazzi sardi. Sarà un modo per avvicinare ancora di più i giovani alle altre culture. Per finire, nella piazzetta davanti al Municipio, andrà in scena la "Lamb", ossia la lotta senegalese, uno sport tradizionale molto popolare e praticato da secoli. Gli spettatori saranno sorpresi nel rendersi conto che questa tradizione si avvicina tantissimo alla tradizionale lotta sarda di "S'istrumpa".
Ospitalità a Olbia è sinonimo di coesione, fraternità, conoscenza reciproca e rispetto per ciò che, solo all'apparenza, sembra diverso. La città ospita settantaquattro etnie diverse e da tempo sono attive alcune comunità che racchiudono al loro interno gli immigrati provenienti da tutte le parti del mondo. Senegal, Pakistan, Congo, Bolivia, Perù, Uruguay, sono solo alcune delle nazioni dalle quali arrivano i "nuovi olbiesi". Il 10 per cento della popolazione cittadina, infatti, è costituito da immigrati che contribuiscono a cambiare il volto della città e renderlo ancora più interessante. "Fino a pochi anni fa si usava la parola tolleranza. Ora siamo entrati finalmente nella fase della piena integrazione tra popoli e sono orgogliosa di prendere parte a questo evento", ha detto Marella Giovannelli. "Quello di sabato sarà un primo passo che contribuirà a buttare giù il muro dell'indifferenza che ancora separa le diverse culture. Come comunità senegalese siamo molto orgogliosi di essere riusciti, assieme con l'amministrazione comunale e l'assessore Ivana Russu, ad organizzare l'evento che speriamo sia il primo di una lunga serie", ha affermato Oumar Sarr.