Confisca beni del re dei night olbiesi
Rigettato l'appello di Magliocchetti

di Davide Mosca


OLBIA.  Si riaccendono i riflettori sulla vicenda del re dei night club olbiesi, Ferdinando Magliocchetti, imputato nel procedimento a suo carico presso il Tribunale di Tempio per  le reiterate attività di favoreggiamento di immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.  La Sezione distaccata di Sassari della Corte di Appello di Cagliari, presieduta dal dott. Marino Brianda, ha rigettato, nei giorni scorsi, l'appello dei legali di Magliocchetti e dei terzi coinvolti nella vicenda contro il decreto emesso dal Tribunale di Tempio Pausania. Quest'ultimo aveva dichiarato l'uomo socialmente pericoloso e aveva disposto, nei suoi confronti, le misure di prevenzione della sorveglianza speciale con l'obbligo di dimora nel comune di Olbia per la durata di cinque anni, nonché la confisca dei beni immobili di sua proprietà  del valore di 1,4 milioni di euro acquisiti grazie ai proventi di una pluriennale attività delinquenziale.  Tra i terzi interessati, figurano due banche, la Banca Nazionale del Lavoro di Olbia e la Banca di Credito Sardo, il cui comportamento è stato censurato dalla Corte d'Appello, essendo stato accertato il rischio consapevole dei due istituti di credito che non avrebbero svolto le opportune istruttorie prima di concedere il mutuo richiesto da Magliocchetti.


Va evidenziato che le attività illecite dell'uomo sono state accertate dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Olbia attraverso pedinamenti, intercettazioni, verifiche bancarie e catastali. Fin dal 1999, il re delle notti olbiesi, aveva agevolato e organizzato la permanenza a Olbia di cittadine straniere senza permesso di soggiorno, utilizzandole come intrattenitrici fino al 2007 nel locale Eurosmeraldo e fino a qualche tempo fa nel night Sweet Memory, favorendone la prostituzione. Il 22 ottobre 2006, Ferdinando Magliocchetti era stato così arrestato dai Carabinieri in flagranza di reato.  Nel giugno del 2009, i Carabinieri avevano, poi, collegato la ragazza di origine estone trovata morta per congestione, in una villa a Porto Rotondo, alle attività illecite di Magliocchetti. Conti correnti, assegni, passaggi di proprietà fittizi, sproporzione tra redditi dichiarati e tenore di vita alti, cessioni di appartamenti in comodato gratuito alle ragazze hanno, così, documentato la condotta dell'uomo. Quest'ultimo, sentitosi sotto pressione ha addirittura trasformato la sua attività, il Night Club Sweet Memory di via Verga in un centro culturale con la regola ferrea di consumare i rapporti sessuali all'esterno del locale, prestazioni che potevano costare anche1000 euro.  L'applicazione delle misure di prevenzione è stata resa possibile grazie anche alle direttive e all'impulso dell'Avvocato Generale della Sezione della Corte d'Appello, il dott. Claudio Lo Curto.


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