TEMPIO PAUSANIA. M. M., 23 anni, di Golfo Aranci è stato arrestato ieri sera perché ritenuto responsabile del rogo che ha mandato in fumo centinaia di ettari di macchia mediterranea nella cittadina costiera. Le indagini del corpo forestale, coordinate da Giancarlo Muntoni, non escludono però il coinvolgimento di altre persone che potrebbero aver spinto il ragazzo a compiere il gesto."Mi ci hanno mandato", avrebbe detto il giovane definito come disagiato agli inquirenti che lo hanno interrogato. A rafforzare l'ipotesi di più complici, ci sono degli sms e le intercettazioni telefoniche.
Ecco una delle conversazioni intercettate del giovane con una donna che chiameremo Chiara per tutelare la sua privacy:
Chiara: "Che cosa hai combinato?"
M.: "Ho messo fuoco... Al monte di Golfo Aranci"
Chiara: "Perché lo hai fatto?"
M.: "Perché mi hanno mandato e mi hanno beccato con le telecamere".
Ci sono altre chiamate ad altre persone con un contenuto molto simile. Due mesi per raccogliere tutti gli elementi possibili per rendere forte l'accusa, ma anche per capire se ci fosse qualcun altro dietro a M. che a Golfo Aranci definiscono come un ragazzo incapace di far male ad alcuno. "L'indagine non è conclusa - ha dichiarato Giancarlo Muntoni direttore dell'ispettorato forestale di Tempio durante la conferenza stampa nella sede della città gallurese - ci sono dei contorni oscuri che meritano di essere chiariti. Ci sono degli indiziati, abbiamo delle ipotesi investigative che andranno confermate. Qualora dovessimo avere dei riscontri nelle nostre supposizioni, il fatto sarebbe gravissimo perché coinvolgerebbe persone insospettabili".
Sul proseguo delle indagini c'è comunque la massima riservatezza. Il direttore Muntoni ha comunque tenuto a ringraziare la polizia giudiziaria di Tempio, coordinata dal Pm, la dottoressa Elisabetta Atzori per la collaborazione e la dedizione sulle difficili indagini ancora in corso di Golfo Aranci. Di fondamentale importanza la visione dei filmati delle telecamere che avrebbero immortalato il giovane girare in quei luoghi in un orario compatibile all'inizio dell'incendio.
Le indagini della forestale hanno stabilito che è stata una sigaretta l'innesco del rogo che quella ventosa giornata di maestrale ha portato alla distruzione di centinaia di ettari di macchia mediterranea. Secondo gli ultimi rilievi, gli ettari bruciati dovrebbero essere circa 250. Il magistrato ha ritenuto che su M. M. ricadessero gravi indizi di colpevolezza con il pericolo di reiterazione di reati analoghi. Per questo motivo è stata disposta l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Il giovane, ieri sera, è stato prelevato dalla sua casa a Golfo Aranci e trasportato alla strutture di Nuchis.