OLBIA. La Sardegna è terz'ultima fra le regioni italiane per i mutui casa che continuano a diminuire. Rispetto al 2012, il calo registrato è del 4,1 per cento, superiore alla media nazionale pari a meno 3,3 per cento. Ogni prestito impegna il 23,2% del reddito familiare. Il crollo dei mutui incide anche sull'occupazione nell'edilizia: dal 1 gennaio 2008 al 1 luglio di quest'anno, il comparso ha perso il 38 per cento della forza lavoro. Secondo dati diffusi da Confartigianato Imprese Sardegna, sono stati licenziati circa 26mila addetti. La differenza fra il 2013 e il 2012 è pari al meno 9,3 per cento, una vera e propria "decimazione". "La domanda di mutui si è fortemente indebolita per la mancata contrazione del reddito disponibile e per la ridotta capacità di risparmio delle famiglie", evidenzia Confartigianato Imprese Sardegna. In totale le banche, sempre più selettive, hanno erogato nell'isola poco più di 5,5 miliardi di euro. A livello provinciale sono stati concessi mutui per un totale di 499 milioni in Gallura, dato in forte controtendenza perché fa registrare un più 28,2 per cento.
Mentre nel caglliaritano sono stati erogati mutui per 2,7 miliardi di euro, nel sassarese circa 1,4 miliardi, 368 milioni nel nuorese, 305mila nell'oristanese, 155mila nel Sulcis-Iglesiente, 84mila nel medio Campidano (+12,6%) e 50mila in Ogliastra (+28,7%). I mutui incidono di più sul reddito familiare a Cagliari e a Sassari, mentre risultano meno gravosi nel Medio Campidano e in Ogliastra . "Questi dati sono da leggere in chiaroscuro", avverte l'organizzazione di categoria, "perché nelle province dove i mutui concessi sono cresciuti questo può significare o che le banche sono state più disponibili oppure, allo stesso tempo che le famiglie non hanno un'immediata disponibilità di fondi per le evidenti difficoltà derivate dalla crisi".