Province sarde, sì all'abolizione
Spariscono dallo statuto della Regione


CAGLIARI. Il Consiglio regionale tenutosi questa mattina, ha cancellato le province sarde "storiche" istituite dall'articolo 43 dello Statuto speciale della Sardegna. L'aula ha approvato la leggina licenziata ad agosto dalla prima commissione Autonomia in poco più di dieci minuti con 38 voti favorevoli, quattro contrari (Psd'Az) e quattro astenuti (Sardegna è già domani). A questo punto tocca al Parlamento, attraverso una doppia lettura, decidere se far diventare effettiva la legge e quindi provvedere con la cancellazione delle Province, a partire da quelle di Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro. Considerando anche i commissariamenti decisi per decreto dalla presidenza della Giunta nel luglio scorso, le quattro nuove province cioè Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente più Cagliari, in tutta la Sardegna resterebbe in piedi soltanto Oristano. Il Consiglio regionale dovrà occuparsi di ridefinire la geografia amministrativa dell'Isola attraverso una legge di riordino degli enti locali


"Esprimo grande soddisfazione, perché oggi abbiamo trasformato in legge la volontà chiaramente espressa dal popolo sardo che con i referendum ci aveva chiesto di abolire le Province soprattutto per ridurre i costi e limitare gli sprechi", ha affermato il presidente della Commissione Autonomia e Riforme Ignazio Artizzu, che qualche giorno fa ha abbandonato il gruppo Fli-Udc. "Certo il lavoro non è finito - ha aggiunto - ora bisognerà ridistribuire sul territorio i compiti amministrativi e istituzionali finora ricoperti dalle Province, ma questa appena approvata è la base legislativa da cui ripartire". Alla leggina che abolisce le province storiche della Sardegna il capogruppo di "Sardegna è già domani" Mario Diana ha presentato due emendamenti, entrambi approvati: il primo modifica il titolo della leggina, aggiungendo all'articolo 43 anche il 18 fra quelli su cui intervenire, il secondo autorizza il presidente della Regione a indire le elezioni regionali accorpandole a quelle nazionali o europee se siano comprese in un arco temporale di sei mesi. 


L'obiettivo è chiaramente quello di risparmiare denaro pubblico, considerando che ogni tornata elettorale costa all'incirca 25 milioni di euro. I consiglieri regionali del Partito sardo d'azione hanno votato contro l'abolizione delle Province statutarie, perché "con l'articolo 43 si cancella la volontà della popolazione", ha detto il capogruppo Christian Solinas e perché questo nuovo corso alimenterà il clientelismo più sfrenato", ha aggiunto Giacomo Sanna. E' uscito dall'aula insieme ai consiglieri del centrosinistra e come loro non ha partecipato al voto Paolo Maninchedda, ormai lontano dai sardisti con il suo movimento sovranista. I lavori sono stati chiusi e aggiornati a domani alle 10. Per stasera alle 17.30 è stata convocata la conferenza dei capigruppo.

 

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