OLBIA. Tribunale intasato dalle cause che in alcuni casi slitteranno al 2016, attese lunghissime di svariate ore nelle cancellerie, costi quintuplicati per la notifica ed esecuzione dei provvedimenti. Sono solo alcuni dei primi disagi che gli avvocati olbiesi stanno, loro malgrado, riscontrando in seguito alla chiusura della sede distaccata del Tribunale di Tempio a Olbia. Tutti problemi che già l'anno scorso il comitato civico per l'istituzione del tribunale a Olbia aveva denunciato come rischi quando ancora si discuteva di scongiurare la decisione del Ministero di chiudere la sede distaccata. A nulla sono servite più di 20mila firme raccolte per far cambiare idea all'allora ministro della giustizia Paola Severino e all'attuale, Anna Maria Cancellieri. Già dalla metà di agosto di quest'anno erano cominciati i traslochi e dal 13 settembre le strutture giudiziarie di Olbia sono state chiuse formalmente. Questa mattina nello studio dell'avvocato Sergio Pinna, in una conferenza stampa, il comitato presieduto dall'avvocato Ciriaco Pileri ha raccontato ciò che sta accadendo affermando come "la giustizia non sia più di casa a Olbia".
"Il 75 per cento del lavoro del tribunale proviene da Olbia e si è deciso ugualmente di adottare questo provvedimento. Oggi ci rivolgiamo al ministro in prima persona, a tutte le forze politiche e ai cittadini perché si cerchi una soluzione al problema. Olbia è l'unica realtà anomala in Italia che è stata anche certificata dai periti del ministero. E' mancata la volontà politica e quella degli amministratori della città per cercare di far applicare ciò che il Ministero ha già valutato", ha dichiarato Pileri.
Gli avvocati presenti hanno parlato nello specifico dell'aumento dei costi: dai 10 euro a 70 per il pignoramento mobiliare, da 30 a 100 euro per uno sfratto con tempi di attuazione aumentati a quattro, cinque mesi. Ritardi e spese che andranno a colpire i cittadini. Questi ultimi, in alcuni casi dovranno aspettare il 2016 per vedere i procedimenti a loro carico concludersi. "Tutto ciò porterà ad una paralisi del sistema giudiziario" ha poi proseguito il presidente del comitato.
"Il nostro obiettivo è quello di trasferire il tribunale qui a Olbia. La collocazione di Tempio andava bene quando si fece quella scelta, nel 1836, ma nel contesto di rivisitazione geografica giudiziaria si deve pensare di spostare la sede e sarebbe a costo zero. La Procura ad esempio dovrebbe stare dove accadono i fatti, non guardarli con il binocolo da lassù con le spese ingenti causate dalla fiumana di macchine della polizia giudiziaria che per qualsiasi cosa dovranno fare la spola tra Olbia e Tempio. Continueremo nell'opera di sensibilizzazione. Ci rivolgiamo al consiglio comunale e al ministro con il quale abbiamo parlato. Ora chiediamo il sostegno dei cittadini perché loro per primi subiranno le conseguenze che oggi abbiamo denunciato, ha poi concluso l'avvocato Sergio Pinna.