OLBIA. Hanno sfilato per Olbia portando in alto le bandiere della loro nazione. Alcuni hanno danzato, altri semplicemente saltato per la gioia, altri ancora hanno distribuito gadget, come piccoli peluche a forma di koala o bandierine dagli Stati Uniti d'America e della Germania. Il clima era quello di festa e la musica della banda di Olbia ha accompagnato la parata delle nazioni che ha ufficialmente aperto la Sei Giorni dell'Enduro in Sardegna, anzi, in Gallura. Ad aprire il corteo variopinto sono state le autorità del territorio. I sindaci dei paesi che ospiteranno i percorsi delle gare e gli organizzatori della manifestazione sportiva non potevano proprio mancare. Non capita tutti i giorni di ospitare in casa propria eventi di questa portata mondiale. 630 piloti, accompagnati del loro team, provenienti da 36 nazioni e 140 Club Team presenti. C'erano tutti questa sera a Olbia. Dalle ore 17 il lungo corteo è partito dallo spiazzo davanti al Municipio e ha raggiunto il Paddock nel porto Isola Bianca, dove ogni team ha avuto il suo momento di gloria sul palco allestito per l'occasione. Ad accogliere gli atleti è stata la banda della Brigata Sassari che ha omaggiato i presenti con l'inno dei "Sassarini".
A chiudere il corteo è stata la squadra degli Azzurri, composta da Cristina Marrocco, Paola Riverditi e Anna Sappino del Woman trophy team, poi ancora del Junior trofy team Gianluca Martini, NIcolò Mori, Rudy Moroni e Giacomo Redondi. Del Moto Club Italia, Alessandro Battig, Davide Soreca e Maurizio Micheluz e della World trophy team Simone Albergoni, Oscar Balletti, Manuel Monni, Thomas Oldrati, Deny Philippaerts e il campione del mondo Alex Salvini, per l'occasione portabandiera dell'Italia. Non resta che aspettare lunedì, quando la gara entrerà nel vivo, i motori si scalderanno e la Gallura sarà invasa di "enduristi" e appassionati. A noi non resta che dire: "In bocca al lupo Azzurri!".