Concerto per inizio anno scolastico
Gli alunni sono i detenuti di Nuchis

di Antonella Brianda


NUCHIS. Non è mai troppo tardi per tornare sui banchi di scuola, neanche se si ha 50 anni e si sta scontando una pena in una struttura carceraria di alta sicurezza come quella di Nuchis. La dimostrazione di ciò sono undici uomini che hanno deciso di seguire le lezioni delle maestre del centro permanente territoriale della scuola Diaz di Olbia per conseguire la licenza di scuola media. Gli insoliti alunni sono tornati sui banchi di scuola già dai primi giorni di ottobre e la direttrice scolastica Raffaella Ricciardi ha deciso di organizzare un concerto di inaugurazione dell'anno scolastico 2013-2014, concerto che si è tenuto ieri tra le sbarre del penitenziario di Nuchis. "Abbiamo pensato che era giusto donare un concerto e un'ora di svago anche a questi altri nostri allievi, così come l'abbiamo fatto per gli alunni più piccoli che frequentano la Diaz a Olbia", ha detto la Ricciardi. Quello di quest'anno è il secondo anno consecutivo in cui viene attivato il corso per i detenuti e i risultati raggiunti sono stati davvero positivi, sia a sentire le insegnanti che a detta degli ex studenti. 


"La mia esperienza è iniziata l'anno scorso, quando ancora non c'era stato il trasferimento all'interno di questo nuovo carcere e si stava a Tempio alla Rotonda. Mi è capitato per caso, - ci ha raccontato Anna Maria Ragnedda, insegnante di Lettere - ma mi ha talmente colpito che spero di poter insegnare in futuro ancora all'interno delle carceri. E' un'esperienza che forse cambia più noi maestri che loro. Si può parlare tanto delle carceri, ma bisogna puoi entrarci dentro per capire bene cosa significa vivere qui. Sono affezionata ad ognuno dei miei alunni", ha concluso l'insegnante. Si dice che la cultura rende l'uomo libero e questo è il caso in cui il connubio tra le cultura e la musica ha reso l'uomo ancora più libero, nonostante si trovi a scontare una condanna che reca le parole "fine pena mai". 


Se per il resto della tua vita dovrai vivere vedendo il sole filtrare attraverso una finestra con le grate, allora anche un piccolo concerto può cambiarti la giornata o addirittura la settimana. Perché loro, i detenuti di Nuchis che hanno deciso di seguire le lezioni scolastiche, hanno atteso con ansia questo concerto in cui tre maestri, Alessio Ferreri insegnante di piano, Cristina Serra di violino e Laura Cocco maestra di tromba, hanno suonato solo per loro. L'attenzione era altissima e gli applausi sono volati come alla prima di una grande opera teatrale. Molti dei presenti hanno conseguito la licenza di scuola media lo scorso anno e non negano il fatto che è stata dura per loro mettersi a studiare; gli altri, quelli che quest'anno si metteranno alla prova non hanno perso neanche una parola di ciò che la direttrice Raffaella Ricciardi ha detto loro prima di iniziare il concerto.


"Seguono 16 ore di lezione settimanale ed è davvero bello vedere  al mattino l'aula piena di gente e il susseguirsi delle insegnanti. Questa è la dimostrazione che il carcere di Nuchis è una realtà che si muove e che interagisce con la realtà esterna. E' la filosofia del nostro istituto penitenziario e continueremo a portare avanti queste iniziative", ha dichiarato la direttrice del carcere, Carla Ciavarella che ha preso parte al concerto. Dalle musiche celtiche a "Libertango" di Piazzolla, da "Summertime" di Gershwin a Ennio Morricone: le note hanno invaso la sala della biblioteca del carcere e hanno reso "liberi" almeno i pensieri dei presenti.  

 

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