di Daniele Giola
OLBIA. Tra tante voci del bilancio familiare che segnano una flessione rispetto al passato, si aggiunge, da oggi, quella della spesa farmaceutica. E' quanto emerge dall'autorevole rapporto Osmed dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sui primi nove mesi del 2013.
Il segno negativo, pur con differenze a livello regionale, è presente in tutto il territorio nazionale oscillando dal -7,8% della Sardegna, al -5,5% dell'Emilia Romagna e al -5,2% della provincia autonoma di Trento. Le differenze regionali persistono anche sul fronte della spesa convenzionata: in questo caso, infatti, rispetto a una media nazionale di spesa di 141,2 euro pro capite, si registrano valori massimi di 178,9 euro pro capite in Sicilia, 170,7 euro in Campania, 163,7 euro in Puglia, e valori minimi nelle province autonome di Bolzano (95,7 euro) e Trento (109,1 euro) e in Emilia Romagna (109,6). Per quanto riguarda i consumi in regime di assistenza convenzionata, emerge che quelli in assoluto più elevati sono stati registrati in Sicilia con 1.129,6 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. Al contrario, i consumi più bassi sono stati rilevati nella provincia autonoma di Bolzano (747,2 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti). Anche per i farmaci di classe C con ricetta, è stata osservata una marcata variabilità regionale nella spesa pro capite, con i valori più alti in Liguria (44,9 euro), Lazio (41,1 euro) e Toscana (40,3 euro) e i più bassi Molise (26,1 euro), Basilicata (27,9 euro) e nella provincia di di Bolzano (29,9 euro). In quasi tutte le Regioni italiane è stata inoltre riscontrata una contrazione della spesa, con le maggiori riduzioni in Sardegna (-3,7%), Campania (-2,9%) e Lombardia (-2,8%).
Persistono infine delle differenze anche nella spesa per i farmaci per automedicazione (SOP, OTC) con Bolzano (38,2 euro pro capite) e la Valle d'Aosta (37,2 euro pro capite) che hanno presentato valori quasi doppi rispetto a quelli della Basilicata e del Molise (20,2 euro pro capite): Per questa categoria di farmaci, inoltre, quasi tutte le Regioni, ad eccezione della Valle D'Aosta, hanno fatto registrare un aumento nella spesa, con le variazioni più alte in Sicilia (+13,0%) e Molise (+12,6%). Si trovano al Sud e nel Centro Italia le regioni con il costo medio per giornata di terapia (ottenuto dal rapporto tra la spesa complessiva e il numero totale di dosi consumate) più elevato rispetto alla media nazionale: Campania (+14,4% dalla media nazionale), Sicilia (+12,5%) e Abruzzo (+8,6%), mentre i valori più bassi sono stati raggiunti in Emilia Romagna (-17,7%), Toscana (-16,9%) ed Umbria (-15,2%). Queste ultime tre Regioni sono state anche quelle con il maggior consumo di medicinali a brevetto scaduto (farmaci generici) con quote rispettivamente del 68% in Umbria, del 67% in Emilia Romagna e del 66,6% in Toscana. I consumi più bassi, per questa classe di farmaci, sono stati, invece, registrati in Sardegna (61,5%), Basilicata (61,6%) e Molise (62,3%). Il consumo di farmaci a brevetto scaduto è in generale e costante aumento, con gli incrementi maggiori registrati in Puglia (+10,9%), Basilicata (+9,7%) e Calabria (+9,1%).