OLBIA. Il sindacato dei pensionati della Cgil Gallura oltre a rappresentare e tutelare i diritti degli anziani, si è posto come obiettivo quello di avviare una ricognizione sullo stato delle casa di riposo presenti nel territorio gallurese. Un'iniziativa che nasce dalla volontà di accompagnare l'azione sindacale avendo un occhio di riguardo per le questioni legate agli anziani ospitati nelle case di cura, affinché si evitino vergogne sociali come i maltrattamenti che spesso si verificano all'interno di queste strutture. "La notizia della chiusura di sedici strutture residenziali per anziani e del sequestro di altre due da parte dei Nas nel mese di novembre scorso, è la dimostrazione della totale assenza di interessamento da parte della nostra società per gli anziani", ha affermato Giancarlo Palanghi segretario generale dello Spi Cgil Gallura che ha poi aggiunto: " Bisogna prevenire ed evitare che in queste case di riposo si calpesti la dignità di persone fragili e indifese". Ecco perché durante il corso del 2013 il Coordinamento donne dello Spi Cgil gallurese ha focalizzato l'attenzione sull'assistenza delle persone, sulla gestione della vita comunitaria interna, sul rispetto delle regole legate alla qualità e all'adeguata tipologia delle strutture, oltre che sugli standard e i requisiti essenziali di questi centri.
L'indagine è stata condotta nei comuni di Olbia, Golfo Aranci, Oschiri, Berchidda, Monti, Padru, Calangianus, Alà dei Sardi, Tempio Pausania, Aggius, Arzachena, Palau, Santa Teresa Gallura, La Maddalena, Luras, Aglientu, Bortigiadas. I controlli che sono stati effettuati all'intero delle strutture presenti in questi comuni galluresi hanno fortunatamente riscontrato uno stato di perfetta salute dei centri di accoglienza. "Come segretario generale dello Spi Cgil non posso che fare un plauso al nostro coordinamento donne, sia per l'iniziativa portata avanti che per il risultato positivo della ricerca. Siamo convinti che fornire servizi sempre più qualificati, capaci di rispettare le persone e i loro diritti, è il segno di una società che mette al primo posto i valori della vita e della dignità umana", ha concluso Palanghi.