OLBIA. Dopo aver proposto il "Senso" delle cose, dell'arte, della vita, i giovani artisti-studenti del Liceo "Fabrizio De Andrè" mettono in segna il suo contrario: il "Controsenso". Tutto e niente, guerra e pace, vita e morte…Dal 20 marzo per una settimana, il museo archeologico ospita le opere di questi emergenti creativi che hanno guardato la realtà che li circonda con gli occhi di chi vede oltre l'apparenza superficiale delle cose, oltre lo strato esposto al sole. E come nel racconto di Antoine de Saint Exupery, per questi giovani studenti dentro il disegno di un cappello si cela in realtà la sagoma di un serpente che ha ingoiato un elefante. E allora ecco esposte fotografie, collage, stampe digitali e mix di vario tipo, travolgenti, esilaranti e in alcuni casi talmente contro senso che bisogna soffermarcisi più tempo per entrare nella mente di chi lo ha realizzato. "All'inizio, per la prima mostra, è stato faticoso coinvolgere gli alunni, convincerli a prendere parte all'organizzazione. Ma visto il successo della precedente esposizioni e visti anche gli errori commessi, questa seconda mostra è stata organizzata con molto più entusiasmo e consapevolezza da parte dei ragazzi che, infatti, hanno partecipato numerosi", ha affermato la docente di Progettazione e Grafica, Alessandra Cossu, colei che insieme a Tiziano Demuro, studente del liceo artistico e giovane e promettente artistica, ha curato le mostre.
"Ognuno di noi è un controsenso, a volte spudorato, a volte un po' più velato, ma in tutti noi e in tutto ciò che facciamo, il controsenso c'è", scrive Tiziano all'interno del catalogo ideato e realizzato per la mostra. I ragazzi si sono occupati di tutto: dalle creazione delle opere all'allestimento, dal coinvolgimento dall'amministrazione comunale alla ricerca dello spazio adeguato per esporre, fino alla stampa di un catalogo; nulla è stato lasciato al caso. Ciò che è venuto fuori è una mostra coinvolgente, degna di essere visitata più e più volte. Avete una settimana di tempo per entrare nel mondo di questi artisti e perdervi dentro i loro controsensi.