CAGLIARI. "In Sardegna un terzo della popolazione vive in condizioni di povertà e senza alcuna prospettiva per il futuro". Don Marco Lai, responsabile regionale della Caritas, nel corso del convegno nazionale "Con il Vangelo nelle periferie esistenziali" che si è svolto questo pomeriggio a Cagliari ha tracciato una vera e propriamappa del disagio sociale nell'isola. "A soffrire di più sono le città che non hanno alternative nella campagna come accade invece nei paesi. L'Iglesiente soffre, ma a Cagliari non si sta meglio perché è rimasto solo il mare - ha detto don Lai - e quindi c'è un malessere diffuso, gente che non può mangiare, è sotto sfratto o senza fissa dimora. E poi anche qui sta emergendo la realtà dei divorziati e separati che sono i nuovi poveri, perché con uno stipendio una famiglia va avanti, due no. E' uno scenario triste, fatto di gente che dorme in auto e il giorno dopo va al lavoro in giacca e cravatta. Si tratta di un momento di grande difficoltà ma non dobbiamo arrenderci, anzi sollevare lo sguardo aprendo le nostre prospettive verso l'Italia e l'Europa e, in generale, verso il Mediterraneo. Non dobbiamo pensare solo all'assistenza, bisogna investire oltre che sostenere e pensare all'housing sociale, che è una priorità assoluta". Dal sacerdote è arrivato anche un appello alla politica "che deve essere attenta e farsi carico dei bisogni dei più deboli con un reddito minimo di mantenimento riconosciuto ormai in tutta Europa".
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