OLBIA

Operazione della Direzione Marittima
Polpi scaduti e frodi per il commercio

di Davide Mosca

OLBIA. Polpi scaduti da cinque anni, cozze con bollini di controllo riportanti la data del giorno successivo, quantitativi di ricci pescati superiore a quanto stabilito dalle norme. E' quanto emerso, in seguito all'Operazione "Progress", coordinata dal 15° centro controllo area pesca della direzione marittima di Olbia. Cinquanta militari sono stati impegnati dalle prime ore di lunedì fino alle prime luci dell'alba di oggi sulla verifica della filiera della pesca ed incentrata sulla tutela del consumatore finale e sul controllo delle normative in materia di pesca. Coinvolte, come sempre, tutte le Capitanerie e gli Uffici Marittimi del Nord Sardegna che hanno dispiegato i loro uomini e mezzi per le attività di verifica a terra e a mare per un'intensa e capillare azione di controllo nei vari stadi di commercializzazione dei prodotti ittici, dal momento della pesca, passando per i grossisti, per finire alle verifiche in tavola. 

Nello specifico a Olbia, martedì sera, sono stati rinvenuti all'interno di un autotreno che si stava imbarcando per Livorno, 410 chilogrammi di mitili, allevati da una nota cooperativa della città, riportanti il bollino di controllo con la data del giorno successivo. L'autorità giudiziaria ha dato disposizione di sequestro della merce e la Asl oggi valuterà il prodotto che se ancora fresco verrà donato in beneficenza. Il produttore dei mitili è stato denunciato per il reato di frode in commercio. Sul versante opposto della costa, in una pescheria nei pressi di Sassari, sono stati rinvenuti 25 colli contenenti oltre 500 chilogrammi di polpi, di provenienza extraeuropea, scaduti da oltre cinque anni. La merce è stata sequestrata e verrà presto smaltita e il titolare dell'esercizio commerciale si è visto notificare una sanzione pari a 3200 euro. Ritornando sulle coste galluresi, mercoledì la capitaneria di porto di Olbia, su segnalazione della polizia locale, ha fermato un furgone con rimorchio privo di targa, di proprietà di pescatori professionisti provenienti dai cagliaritani. 

Durante i controlli i militari hanno rinvenuto un quantitativo di pescato di ricci superiore a quanto stabilito dalle norme. I ricci in esubero sono stati sottoposti a sequestro e verranno reintrodotti in mare e il pescatore professionista si è visto notificare una sanzione pari a quattromila euro. Quest'ultima attività è stata possibile grazie al coordinamento con il personale della polizia locale di Olbia.


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