OLBIA. La complessa inchiesta della procura della Repubblica di Tempio Pausania
sulle scelte urbanistiche effettuate negli ultimi decenni a Olbia e che a seguito dell'alluvione del novembre scorso hanno messo in evidenza grosse lacune, continua ad andare avanti. Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti decine di abitazioni costruite lungo le sponde dei canali olbiesi. Molti di questi edifici sono stati realizzati ad una distanza inferiore rispetto a quanto stabilito dalle norme di edificabilità. La procura avrebbe già pronti decine di provvedimenti di sequestro per queste abitazioni che dovrebbero scattare nei prossimi giorni. Intanto, il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro preventivo, disposto dalla procura di Tempio Pausania, di una palazzina realizzata a ridosso del rio San Nicola. Durante l'alluvione il corso d'acqua che attraversa la città è uscito dai suoi argini inondando case e strade. I legali dei proprietari dell'edificio sequestrato avevano presentato delle tesi basate sulla regolarità dei lavori effettuati in base a una concessione edilizia rilasciata regolarmente a metà anni '80.