OLBIA. Le indagini sull'alluvione del 18 novembre scorso si avviano al termine. In queste ore tredici persone sono stati raggiunti da avvisi di conclusione di indagini per il mancato preavviso sull'allerta meteo nei territori di Olbia e Arzachena. Il procuratore della repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi ha inviato le notifiche a personaggi che fanno parte di vertici regionali, provinciali, comunali e della protezione civile. Le accuse sono molto pesanti e si profila il reato di omicidio colposo di dieci persone, tra cui due bambini e di disastro colposo. Nello specifico, secondo indiscrezioni sarebbero sotto la lente di ingrandimento tre dirigenti del comune di Olbia. Ad oggi non si possono rivelare i nomi dei destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini in quanto tutti gli atti sono sottoposti a secretazione così come disposto dal procuratore Fiordalisi.
Tutta l'attività operativa di indagine è stata affidata ai carabinieri del comando provinciale di Sassari che in questi mesi hanno raccolto tutte le informazioni necessarie, comprese foto, video, interviste andate sui media locali e nazionali per tentare di ricostruire il cortocircuito che si è verificato nell'allarme del pericolo alluvione nei giorni del 17 e 18 novembre. Recentemente il procuratore Riccardo Rossi aveva chiesto una proroga oltre il termine stabilito per condurre ulteriori indagini. Ma il magistrato Fiordalisi, ha avocato l'inchiesta per poter chiudere uno dei filoni più importanti di indgaine a sei mesi dal terribile avvenimento. Sul versante dell'altra inchiesta, ovvero sulla morte delle tre persone inghiottite dall'asfalto sgretolato a Monte Pino, si è in dirittura di arrivo e la procura potrebbe notificare nuovi avvisi nei prossimi giorni.