OLBIA. Un ponte lastricato di solidarietà, da oggi unisce la Sardegna con la corsica. Tra le istituzioni che si sono maggiormente distinte per la loro sensibilità va citato il circolo dei sardi "Su nuraghe" di Ajaccio, che nell'immediatezza degli eventi catastrofici che hanno colpito la Gallura, ed Olbia in particolare, ha fatto arrivare un TIR carico di generi di prima necessità. Il sodalizio ha poi organizzato una cena per trecento invitati, che ha fruttato circa novemila euro. Con un bonifico bancario i soldi sono stati versati nel conto corrente aperto dal comune di Olbia, che ora potrà disporne come riterrà più opportuno tenendo conto delle svariate necessità che ancora caratterizzano la vita di molte famiglie olbiesi. Ad animare l'attività del circolo sono dei soci di straordinaria sensibilità, che a buon diritto possono dirsi i migliori ambasciatori della Sardegna in terra corsa.
La presidenza è affidata a Mario Farina , uno dei tanti figli che Olbia ha visto partire nell'immediato dopoguerra alla ricerca di un lavoro e di una sicurezza economica che al tempo costituivano un miraggio per tanti giovani sardi. Accanto a Farina,che è anche presidente dei Comites (comitati degli emigrati sardi) ci sono collaboratori instancabili, a cominciare da Francesco Lepori, che da bambino aveva lasciato Orotelli insieme alla famiglia ed ora è il presidente dell'associazione che rappresenta tutti i circoli dei sardi emigrati in Francia. "Non appena abbiamo saputo della catastrofe che si era abbattuta su Olbia -ha dichiarato Farina- ci siamo mossi per offrire anche noi un aiuto a tanta gente sfortunata.
Il nostro appello è stato raccolto da singoli cittadini e varie istituzioni ajaccine, che hanno collaborato attivamente per riempire un grosso TIR con beni di vario genere e inviarlo in Sardegna. "Risiedo in Corsica da oltre 40 anni ma mi sento ancora "unu fizu 'e Terranòa" e non dimentico i momenti difficili della mia infanzia. La risposta materiale è stata sostenuta da una responsabilità morale che sento profondamente". Sulla stessa lunghezza d'onda è Francesco Lerpori:"Ho lasciato la Sardegna quando ero ancora un ragazzino e non è stato facile affrontare il distacco dalla mia terra, anche se, per la verità, la Corsica ha accolto bene la mia famiglia e ha consentito una perfetta integrazione."