TEMPIO PAUSANIA. Indagini serrate, interrogatori e confessioni. E' stata un'altra giornata lunghissima per gli inquirenti che lavorano senza sosta da sabato per tentare di sbrogliare l'intricato caso della strage di Tempio Pausania. "Provo rimorso", avrebbe detto ieri sera, il presunto assassino Angelo Frigeri, nel corso di alcune dichiarazioni rese agli inquirenti nel carcere di Nuchis a Tempio dove è stato trasferito, su disposizione del procuratore capo Domenico Fiordalisi e del sostituto procuratore Angelo Beccu. Nel frattempo trapela l'ipotesi che Frigeri fosse sotto l'effetto della cocaina durante la strage. Ieri mattina, i magistrati della procura avevano dichiarato che il presunto omicida aveva confessato formalmente di aver preso parte materialmente al massacro della famiglia Azzena. Una prima confessione che però potrebbe essere avvenuta, senza la presenza dell'avvocato, che nel frattempo aveva rinunciato all'incarico perché come ha dichiarato era "troppo coinvolto nella vicenda, e comunque in disaccordo con l'assistito sulla strategia processuale da seguire". Ciò vorrebbe dire che le dichiarazioni rese senza la presenza di un legale potrebbero essere nulle in fase processuale.
Ad ogni modo è stato nominato, nella giornata di ieri, un legale d'ufficio, Gianfranca Sotgiu, che ha presenziato all'ultimo interrogatorio nel quale Frigeri ha dichiarato di aver rimorso per ciò che ha fatto. Rimangono ancora tanti i punti interrogativi. A partire dalle immagini registrate dalle telecamere poste nella via del negozio della famiglia Azzena, che ritraggono Friggeri mentre prende un plico all'interno dell'esercizio commerciale e ritorna nella casa degli Azzena che è proprio al piano superiore dell'edificio. Cosa contiene quella busta? Dove è finita? Gli inquirenti stanno cercando di rispondere a tutte queste domande e le piste di indagine sono numerose e tutte aperte. Da quello che è trapelato potrebbero sfumare le ipotesi del delitto passionale, sembrerebbe che la Zanzani avesse una relazione con l'omicida, ma anche quello legato alla vendetta per usura, lasciando spazio all'ipotesi di attriti personali in merito ad affari comuni. Le versioni di Frigeri sono cambiate molte e sono piene di contraddizioni. L'uomo che il presunto omicida ha indicato come l'autore materiale degli omicidi è stato interrogato per ore dagli inquirenti, ma sembra avere un alibi di ferro visto che molte persone hanno dichiarato di aver trascorso il sabato insieme.
Per tutta la mattinata di ieri, gli uomini del RIS di Cagliari, hanno lavorato sulla scena del crimine per tentare di risolvere proprio il mistero del plico, ma anche per cercare di capire dove sia finito l'oggetto contundente utilizzato per colpire la donna. Vanno avanti nel frattempo anche gli interrogatori a testimoni, amici delle vittime e persone vicine a Frigeri. In mattinata l'unico fermato per il massacro di Tempio, comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida del fermo.