TEMPIO PAUSANIA. La chiesa gremita di persone; tanti i bambini presenti con indosso la divisa della squadra di calcio in cui Pietro Azzena giocava negli esordienti. E la sua maglia, la maglia blu, era lì, adagiata da un compagno di giochi proprio sopra quella bara bianca posizionata in mezzo ai feretri dei genitori, Giulia e Giovanni. Un lungo applauso ha accompagnato l'arrivo nella cattedrale della cittadina tempiese delle tre salme. E loro, gli abitanti di Tempio Pausania sono ancora increduli per quanto accaduto; nessuno è voluto mancare a dare l'ultimo saluto alla famiglia Azzena. Nei primi banchi anche le autorità del territorio; anche sui loro volti la commozione era visibile.
"Sono a Roma per l'Assemblea generale dei Vescovi Italiani , ma con lo strazio nel cuore sono spiritualmente vicino a tutti voi, ai famigliari del piccolo Pietro, di Giulia, di Giovanni Maria e a tutta la comunità tempiese raccolta nella nostra cattedrale per portare insieme il peso d'immane tragedia", così scrive il vescovo della Diocesi di Tempio Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti. Le sue parole lette dall'altare della cattedrale hanno commosso in tanti. "Con troppa facilità - continua il vescovo Sangiunetti - siamo portati a relegare tragedie come questa alla sola responsabilità di chi le ha causate. Ma la cronaca di conferma che non si tratta più di fatti isolati, bensì di una malattia dell'anima sempre più diffusa e devastante, rispetto alla quale nessuno può dirsi estraneo". I feretri sono stati portati a Trinità d'Agultu, paese natale di Giulia Zanzani, per essere tumulati nel cimitero.