Omicidio Tempio: lascia il legale Mani
Emergono nuovi particolari

di Antonella Brianda


OLBIA. Non c'è due senza tre, verrebbe proprio da dire. Perché ieri, anche l'avvocato Maurizio Mani ha rinunciato alla difesa di Angelo Frigeri, il 32enne accusato del triplice omicidio della famiglia Azzena a Tempio Pausania. Prima del legale Mani, l'avvocato Gianfranca Sotgia, nominata d'ufficio, aveva rimesso l'incarico, così come il collega che l'aveva preceduta, l'avvocato Giovanni Azzena, a cui si erano rivolti inizialmente i parenti di Angelo Frigeri e  che, per una beffa del destino, ha lo stesso nome del capo famiglia ucciso. Intanto emergono nuovi particolari sulla dinamica dell'omicidio che resta complicata e confusa e sulla quale gli investigatori continuano ad indagare. Frigeri più volte si è contraddetto, ha cambiato versione, ha aggiunto dettagli che poi non hanno trovato riscontro nelle prove sulla scena del delitto. Saltano fuori adesso tabulati telefonici oltre cinquecento messaggi tra l'accusato, Frigeri e Giulia Zanzani; messaggi nei quali i due avrebbero avuto un diverbio e che potrebbe essere la causa del gesto del presunto assassino. E ancora, stando a quanto Angelo Frigeri avrebbe dichiarato, si trovava nell'abitazione degli Azzena, al secondo piano della palazzina di granito di via di Villa Marina, per effettuare la riparazione di un'antenna e poco prima di iniziare il lavoro avrebbe acquistato al bar una Redbull che avrebbe consumato in casa delle vittime: ecco spiegata la presenza della latina nel luogo del delitto. Tanti ancora i punti da chiarire su questa vicenda che ha lasciato sgomenti i cittadini di Tempio Pausania e che svela, ogni giorni che passa, nuovi colpi di scena. 

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