OLBIA. Mancano pochi giorni alla quinta edizione della Remata della Gioventù, la gara remiera che vede sfidarsi a colpi di braccia gli studenti delle scuole superiori della Gallura e non solo. Per il secondo anno consecutivo il campo di gara sarà collocato nella darsena tra via Escrivà e via Dei Lidi, in un tratto che faceva parte dell'antico porto scelto dai romani per mettere al riparo dai venti le proprie navi. Ci saranno tre corsie delimitate da boe e i palischermi partiranno dalla zona in prossimità della sopraelevata con la prua rivolta verso l'interno del golfo. Il percorso prevede un solo giro di boa e ritorno. Dodici gli equipaggi in gara che sabato 7 giugno dalle ore 10 si sfideranno per aggiudicarsi il trofeo e prendere il titolo ai vincitori della scorsa edizioni, gli studenti dell'istituto Amsicora di Olbia.
Questa mattina, alle ore 10, nella sede della Lega Navale di Olbia, ci sarà la cerimonia del varo di tre palischermi della Marina Militare interamente restaurati all'interno della Lega e dell'Istituto Ipia che verranno utilizzati dagli equipaggi. Durante l'onda di piena dell'alluvione che il 18 novembre scorso ha travolto la città, le tre imbarcazioni sono state quasi distrutte e molto del materiale che serviva per il loro restauro è andato perduto. Ma gli studenti guidati da Antonio Tilocca, ex Nostromo dell' "Amerigo Vespucci" e seguiti a vista dal decano dei maestri d'ascia Pietro Moro, si sono rimboccati le maniche e, spinti da una forte passione, hanno lavorato alacremente per riportare i palischermi al loro splendore. Sarà su queste imbarcazioni che le squadre fuori gara, quella che vede riuniti gli avvocati, i giornalisti, i professori e i volontari di Villa Chiara, si sfideranno, all'insegna del divertimento e anche della solidarietà. Sia la squadra dei giornalisti che quella composta dagli avvocati, infatti, indosserà la maglietta "Ci facciamo in quattro", il cui ricavato della vendita verrà devoluto ai cittadini alluvionati di Olbia. Sarà l'occasione per mettere ancora una volta in risalto la situazione di tante famiglie olbiesi che ancora non hanno fatto rientro nelle proprie abitazioni e si trovano in condizioni di disagio.