OLBIA. Maxi operazione antidroga della polizia di stato che ha sgominato un'organizzazione che operava anche a Golfo Aranci e Olbia. Il giro d'affari supera il milione di euro e gli investigatori hanno scoperto che i criminali stavano per portare in Sardegna anche armi da guerra, eroina e soldi falsi. L'operazione "Cassiopea" ha portato all'arresto di ventotto persone, tra le quali sardi, rumeni e albanesi ed è partita nel 2011 grazie all'intuito del capo della squadra mobile di Nuoro, il vice questore Fabrizio Mustaro.
L'organizzazione operava in modo estremamente organizzato e si suddividevano le aree di pertinenza, una nel Nord Est e l'altra nel nuorese. Tutte le sostanze stupefacenti arrivavano dall'Albania e passavano attraverso le principali piazze italiane, Roma, Milano e Brescia prima di arrivare sull'Isola. Gli investigatori della polizia hanno scoperto che alcuni tra gli arrestati di nazionalità albanese stavano trattando una partita di Ak47 Kalashnikof, fucili d'assalto, da portare sull'Isola. I centri di smistamento per la droga in Sardegna erano prevalentemente Nuoro, Macomer e Olbia, ma anche Golfo Aranci, La Maddalena, Posada e Siniscola. La scientifica ha analizzato anche le sostanze stupefacenti sequestrate, circa due chilogrammi di hashish, seicento di cocaina e tredici chili di marijuana e ha scoperto che la droga era tutta di alta qualità. Sulle piazze sarde la cocaina veniva venduta dai 60 euro ai 120 al grammo e l'hashish dai 7 ai nove euro per grammo. I trafficanti si avvalevano dei traghetti come mezzi di trasporto occultando la merce all'interno di furgoni e autovetture. Diversi gli arresti tra il 2011 ad oggi con importanti sequestri, ma l'organizzazione è comunque andata avanti fino ad oggi. A coordinare l'operazione della squadra mobile di Nuoro è stato il procuratore Andrea Schirra. Per smascherare il traffico internazionale sono state utilizzate tre squadre cinofile antidroga e un maxi schieramento di uomini della polizia di stato di Olbia, Nuoro, Sassari e Brescia.