Rischio chiusura centri antiviolenza
Meloni e Zanchetta presentano interrogazione urgente

di Davide Mosca
OLBIA. I consiglieri regionali Giuseppe Meloni e Pierfranco Zanchetta espressione del territorio gallurese hanno preso carta e penna e presentato un'interrogazione scritta al presidente Pigliaru e all'assessore competente sui mancati e ritardati finanziamenti ai Centri Antiviolenza e sul loro eventuale ridimensionamento. Proprio nei giorni scorsi l'allarme era stato lanciato dall'associazione Prospettiva Donna guidata dal presidente Patrizia Desole che aveva denunciato il rischio chiusura dei centri antiviolenza. Nello specifico mancherebbero all'attivo alcuni rimborsi del 2014 e addirittura tutti i rimborsi per l'anno 2015. Di seguito riportiamo l'interrogazione nella sua forma integrale.

"l sottoscritti, premesso che:
- secondo recenti notizie diffuse anche dalla stampa regionale i centri antiviolenza della Sardegna, non sono più in grado di funzionare a causa dei ritardi e/o dei mancati finanziamenti da parte della Regione;
- Il grido d'allarme è stato lanciato in particolare dall'Associazione antiviolenza Prospettiva Donna di Olbia che, anche a seguito della riunione voluta dalla Commissione regionale per le pari opportunità volta alla costituzione di un tavolo permanente contro la violenza sulle donne, ha  rilevato un'anacronistica volontà di ridimensionamento del ruolo dei centri antiviolenza (che in Sardegna risultano essere otto), con i conseguenti riflessi negativi sui diritti delle donne e dei minori vittime di violenza.  
- posto quanto sopra, considerato che la Regione Sardegna è ritenuta da sempre una delle regioni all'avanguardia nella difesa dei diritti e della dignità delle donne e tenuto conto dell'indispensabile funzione che i centri antiviolenza svolgono;  
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale per conoscere:
- quale sia la situazione attuale relativamente ai finanziamenti/contributi degli ultimi anni agli organismi che operano sul campo,  se questi siano stati ridotti e, eventualmente, su quali basi;
- se vi sia effettivamente, come paventato, la volontà di ridimensionare il ruolo dei centri antiviolenza e/o delle associazioni che gestiscono questi centri, e quali siano le prospettive rispetto alle attività svolte dai medesimi".

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