OLBIA. Presentato venerdì mattina a Tempio Pausania, nel corso di una partecipata conferenza stampa, l’avvio di coprogettazione per l’apertura e gestione del Centro antiviolenza in città, un nuovo punto di riferimento sicuro per tutte le donne vittime di violenza. Il Centro – voluto dall’Amministrazione comunale tempiese e dai Comuni del PLUS come risposta alla drammatica esigenza emersa in questi anni recenti dai dati incrociati rilevati dal Centro “Dimmi ti ascolto”, dall’Eurispes e dalle Forze dell'ordine – ha come obiettivo principale quello di offrire alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie un luogo di accoglienza, ascolto, protezione e supporto, permettendo loro di intraprendere un percorso di liberazione dalla violenza e fornire gli strumenti per costruire una vita libera da violenza: percorsi di affrancamento dalla violenza, autonomia, empowerment e consapevolezza.
Ad aprire la conferenza il sindaco di Tempio Gianni Addis, cui hanno fatto seguito, per il Comune di Tempio gli interventi dell’assessore ai Servizi sociali Anna Paola Aisoni e della dirigente dei Servizi sociali Stefania Giua; in rappresentanza della Regione Sardegna, Micol Raimondi del Servizio Politiche per la famiglia e l’inclusione sociale e Patrizia Desole presidente di Prospettiva Donna APS, l’associazione che avrà il delicato e fondamentale compito di gestire i servizi del Centro antiviolenza.
Nel suo intervento il sindaco Addis ha ripercorso l’iter progettuale che ha portato alla realizzazione del centro avviato nel dicembre 2021 con un progetto di Rigenerazione urbana grazie ad un finanziamento PNRR su un immobile comunale dismesso, i cui lavori sono stati appena completati e la cui apertura, prevista per l’autunno 2025, sarà consentita grazie alla grande professionalità e esperienza dell’Associazione Prospettiva Donna.
All’assessora ai Servizi sociali Anna Paola Aisoni il compito di fare il punto sul ruolo avuto dall’amministrazione tempiese nel farsi carico dell’attivazione del progetto che ha coinvolto enti locali e regionali e il Terzo Settore: “La coprogettazione tra Comune, PLUS Tempio, Regione Sardegna e Prospettiva Donna, consentirà di definire obiettivi e strategie condivise per l'ottimale funzionamento di questo tanto importante quanto delicato servizio rivolto a tutto il territorio, con evidenti conseguenze di natura sociale”.
Come ha messo in evidenza Stefania Giua; dirigente dei Servizi sociali, “l’indagine che il Servizio sociale ha richiesto all’EURISPES ha fatto emergere l’assoluta necessità dei servizi forniti dal Centro antiviolenza, anche nel territorio del PLUS di Tempio. Purtroppo i numeri evidenziano che il fenomeno della violenza di genere risulta in crescita anche in territori nei quali tali fenomeni in passato risultavano marginali; dobbiamo inoltre considerare che un numero rilevante di episodi di violenza non emerge, per omessa denuncia e perché spesso le vittime non hanno la forza o l’opportunità di rivolgersi ai servizi sociali o ai centri operanti nel territorio. L’auspicio è che, con un’opera di sensibilizzazione su tali argomenti si instauri un maggior dialogo con le donne che necessitano di aiuto”.
“La determinazione di questa Amministrazione e del PLUS – ha sottolineato l’assessora Aisoni – nel perseguire questo obiettivo, dalla ricerca e ottenimento del finanziamento per ristrutturare l'immobile, passando dalla sottoscrizione e adesione a tutte le numerose iniziative regionali in tema di violenza di genere, alla intensa collaborazione con l'assessorato regionale e l’attivazione di diversi protocolli in rete a livello regionale con Tempio capofila del PLUS, testimoniano la sensibilità ed attenzione a temi di drammatica attualità e nevralgica importanza di una intera comunità territoriale con i nove Comuni del PLUS, che costituiscono le fondamenta dei nostri più importanti valori. L’avvio di questo importantissimo servizio qualifica l’intero territorio ed è motivo di grande orgoglio per tutto il PLUS”.
“Questo felice traguardo – ha proseguito l’assessora Aisoni – è reso ancora più prezioso dall'individuazione di alloggi destinati alle donne in difficoltà, collocati presso un immobile donato con straordinaria generosità dalla famiglia Naddeo, che è volontà di questa Amministrazione intitolare ad Elisabetta Naddeo, giovane vittima di un efferato femminicidio che sconvolse la nostra comunità 23 anni fa. Questo gesto rappresenta un esempio di come ad un dolore immenso, insuperabile, si possano far seguire atti di amore e accoglienza verso la parte più fragile di una comunità, verso chi ha bisogno di aiuto e cura”.
In videocollegamento da Cagliari è intervenuta Micol Raimondi, del Servizio delle Politiche per la famiglia e l’inclusione sociale, la quale ha fatto il punto sulla situazione dei Centri antiviolenza sul territorio regionale, attualmente 12 quelli accreditati, ricordando come spesso, per ragioni di riservatezza, sia impossibile aprire un CAV nei piccoli centri della Sardegna. “Purtroppo, inoltre, – ha segnalato la Raimondi – sono ancora troppo numerose le donne che, sebbene vittime di violenza, non hanno la forza di chiedere aiuto ai Centri”.
“Quello della violenza di genere è un dramma complesso – ha sottolineato la responsabile regionale del Servizio Politiche per la famiglia – le esigenze sono tante e diverse tra loro. In questo senso è importante fare rete tra enti pubblici, privati e Forze dell’ordine e il progetto del nuovo Centro antiviolenza di Tempio con l’attivazione della coprogettazione che coinvolge numerosi attori, va nella giusta direzione: la rete è una presa di coscienza collettiva importante, perché il problema riguarda tutti, non solo le donne, riguarda tutta la comunità”.
Unanime, a tal proposito, il giudizio dei Sindaci di Badesi, Calangianus, Luogosanto e Luras, nel ritenere l’apertura del nuovo Centro antiviolenza un esempio d’eccellenza, importante e qualificante per il PLUS, frutto di una progettazione condivisa e supportata da tutti i Comuni del Distretto di Tempio, progetto che potrà dare risposte concrete ad un fenomeno allarmante sempre in crescita e purtroppo ormai presente anche nei piccoli centri del nostro territorio.
Tra i servizi offerti, tutti gratuiti, anonimi e riservati per garantire la massima discrezione e protezione delle persone coinvolte: accoglienza, ascolto e orientamento, compreso l’intervento in emergenza e reperibilità h 24, interventi specifici sulle diverse forme di violenza, piani di sicurezza e supporto, attività di sensibilizzazione, formazione e ricerca, accesso a un’equipe multidisciplinare di professioniste.
Nello specifico, il Centro fornirà figure professionale specializzate in violenza di genere, tecnologie sicure da remoto per garantire supporto a distanza, servizio itinerante, con operatrici che si sposteranno nei territori, garantendo una comunicazione mirata attraverso eventi pubblici, social media e collaborazioni con scuole e media, un sito dedicato e pagine social.
Patrizia Desole, presidente di Prospettiva Donna APS: “L’Associazione Prospettiva Donna, è onorata di essere parte di questo ambizioso progetto. L’associazione attiva dal 2002, gestisce due centri antiviolenza e due case rifugio nel territorio della Gallura e nella Provincia di Oristano, i suoi centri sono accreditati dalla Regione Sardegna. Negli anni ha costruito una rete consolidata con enti pubblici e privati, con i Comuni della Gallura, l’ASL, le forze dell’ordine, il tribunale, Università e scuole e numerosi enti del terzo settore. Questa rete garantirà interventi tempestivi ed efficaci, assicurando un sostegno continuo alle donne vittime di violenza.
“Il Centro Antiviolenza di Tempio Pausania – ha dichiarato la Desole – non sarà solo un mero servizio, ma un vero e proprio ecosistema di libertà e autonomia. Il nostro obiettivo è costruire una società libera dalla violenza di genere, lavorando su tre fronti principali: prevenzione, emergenza, aiuto concreto alle donne e ai figli e figlie, trasformazione e innovazione. Vogliamo creare un presidio di libertà, culturale e sociale che diventi un punto di riferimento per tutte le donne in difficoltà, contribuendo così a una comunità più giusta e solidale”.
Come ha dichiarato la presidente di Prospettiva Donna, il Centro deve rappresentare speranza, libertà e opportunità per le donne della comunità tempiese e delle comunità del territorio: “Oggi siamo qui per dire a tutte le donne: non siete sole. Insieme, con determinazione, cuore e competenza, stiamo creando un presidio di libertà dove la paura non avrà più posto e ogni donna potrà riscoprire la forza di ricostruire la propria vita”.
Ad aprire la conferenza il sindaco di Tempio Gianni Addis, cui hanno fatto seguito, per il Comune di Tempio gli interventi dell’assessore ai Servizi sociali Anna Paola Aisoni e della dirigente dei Servizi sociali Stefania Giua; in rappresentanza della Regione Sardegna, Micol Raimondi del Servizio Politiche per la famiglia e l’inclusione sociale e Patrizia Desole presidente di Prospettiva Donna APS, l’associazione che avrà il delicato e fondamentale compito di gestire i servizi del Centro antiviolenza.
Considerata l’importanza strategica del servizio, rivolto a tutto il territorio dell’Alta Gallura, presenti alla conferenza anche i Sindaci dei Comuni del PLUS del Distretto di Tempio Pausania: Giovanni Maria Mamia (Badesi), Fabio Albieri (Calangianus), Agostino Pirredda (Luogosanto), Leonardo Lutzoni (Luras). In rappresentanza di Bortigiadas presente il vicesindaco Luca Spano e per Trinità/Vignola l’assessora ai Servizi sociali Antonella Prunas. Presenti anche il Presidente f.f. del Tribunale di Tempio Caterina Interlandi e il Procuratore della Repubblica di Tempio Gregorio Capasso che sono intervenuti in apertura dell’incontro, i rappresentanti delle Forze dell’ordine – Polizia di Stato e Penitenziaria, Carabinieri e Finanza – il nuovo Direttore sanitario della ASL Gallura Pietro Masia, il parroco di Tempio don Efisio Coni e numerosi rappresentanti del Terzo Settore, tra cui Eurispes, UTE, Istituto Euromediterraneo, Circolo Mazzolari, Rotary e Lions.
Nel suo intervento il sindaco Addis ha ripercorso l’iter progettuale che ha portato alla realizzazione del centro avviato nel dicembre 2021 con un progetto di Rigenerazione urbana grazie ad un finanziamento PNRR su un immobile comunale dismesso, i cui lavori sono stati appena completati e la cui apertura, prevista per l’autunno 2025, sarà consentita grazie alla grande professionalità e esperienza dell’Associazione Prospettiva Donna.
“La nostra Amministrazione – ha dichiarato il primo cittadino tempiese – ha intrapreso un determinato percorso in questa direzione, investendo risorse materiali e immateriali, creando un proficuo e costante rapporto di collaborazione e condivisione con l'assessorato regionale alle politiche sociali, in particolare con il settore politiche della famiglia e dell'inclusione sociale, che ci hanno condotto oggi all'avvio della coprogettazione con l'associazione Prospettiva donna, fortemente radicata sul territorio, con una grande esperienza sul campo, e condurranno il centro all'apertura completa appena terminata la procedura di accreditamento presso la Regione, il prossimo autunno”.
“Questo importante progetto – ha concluso il sindaco Addis – è il frutto di una collaborazione sinergica tra istituzioni e terzo settore ed esperti, ed è il segno tangibile dell’impegno della comunità, affinché il Centro antiviolenza del PLUS di Tempio diventi un fondamentale punto di riferimento per l'accoglienza di donne e minori oggetto di violenza ma anche punto focale di ricerca e sperimentazione su un tema, purtroppo, sempre più gravosamente attuale”.All’assessora ai Servizi sociali Anna Paola Aisoni il compito di fare il punto sul ruolo avuto dall’amministrazione tempiese nel farsi carico dell’attivazione del progetto che ha coinvolto enti locali e regionali e il Terzo Settore: “La coprogettazione tra Comune, PLUS Tempio, Regione Sardegna e Prospettiva Donna, consentirà di definire obiettivi e strategie condivise per l'ottimale funzionamento di questo tanto importante quanto delicato servizio rivolto a tutto il territorio, con evidenti conseguenze di natura sociale”.
Come ha messo in evidenza Stefania Giua; dirigente dei Servizi sociali, “l’indagine che il Servizio sociale ha richiesto all’EURISPES ha fatto emergere l’assoluta necessità dei servizi forniti dal Centro antiviolenza, anche nel territorio del PLUS di Tempio. Purtroppo i numeri evidenziano che il fenomeno della violenza di genere risulta in crescita anche in territori nei quali tali fenomeni in passato risultavano marginali; dobbiamo inoltre considerare che un numero rilevante di episodi di violenza non emerge, per omessa denuncia e perché spesso le vittime non hanno la forza o l’opportunità di rivolgersi ai servizi sociali o ai centri operanti nel territorio. L’auspicio è che, con un’opera di sensibilizzazione su tali argomenti si instauri un maggior dialogo con le donne che necessitano di aiuto”.
“La determinazione di questa Amministrazione e del PLUS – ha sottolineato l’assessora Aisoni – nel perseguire questo obiettivo, dalla ricerca e ottenimento del finanziamento per ristrutturare l'immobile, passando dalla sottoscrizione e adesione a tutte le numerose iniziative regionali in tema di violenza di genere, alla intensa collaborazione con l'assessorato regionale e l’attivazione di diversi protocolli in rete a livello regionale con Tempio capofila del PLUS, testimoniano la sensibilità ed attenzione a temi di drammatica attualità e nevralgica importanza di una intera comunità territoriale con i nove Comuni del PLUS, che costituiscono le fondamenta dei nostri più importanti valori. L’avvio di questo importantissimo servizio qualifica l’intero territorio ed è motivo di grande orgoglio per tutto il PLUS”.
“Questo felice traguardo – ha proseguito l’assessora Aisoni – è reso ancora più prezioso dall'individuazione di alloggi destinati alle donne in difficoltà, collocati presso un immobile donato con straordinaria generosità dalla famiglia Naddeo, che è volontà di questa Amministrazione intitolare ad Elisabetta Naddeo, giovane vittima di un efferato femminicidio che sconvolse la nostra comunità 23 anni fa. Questo gesto rappresenta un esempio di come ad un dolore immenso, insuperabile, si possano far seguire atti di amore e accoglienza verso la parte più fragile di una comunità, verso chi ha bisogno di aiuto e cura”.
In videocollegamento da Cagliari è intervenuta Micol Raimondi, del Servizio delle Politiche per la famiglia e l’inclusione sociale, la quale ha fatto il punto sulla situazione dei Centri antiviolenza sul territorio regionale, attualmente 12 quelli accreditati, ricordando come spesso, per ragioni di riservatezza, sia impossibile aprire un CAV nei piccoli centri della Sardegna. “Purtroppo, inoltre, – ha segnalato la Raimondi – sono ancora troppo numerose le donne che, sebbene vittime di violenza, non hanno la forza di chiedere aiuto ai Centri”.
“Quello della violenza di genere è un dramma complesso – ha sottolineato la responsabile regionale del Servizio Politiche per la famiglia – le esigenze sono tante e diverse tra loro. In questo senso è importante fare rete tra enti pubblici, privati e Forze dell’ordine e il progetto del nuovo Centro antiviolenza di Tempio con l’attivazione della coprogettazione che coinvolge numerosi attori, va nella giusta direzione: la rete è una presa di coscienza collettiva importante, perché il problema riguarda tutti, non solo le donne, riguarda tutta la comunità”.
Unanime, a tal proposito, il giudizio dei Sindaci di Badesi, Calangianus, Luogosanto e Luras, nel ritenere l’apertura del nuovo Centro antiviolenza un esempio d’eccellenza, importante e qualificante per il PLUS, frutto di una progettazione condivisa e supportata da tutti i Comuni del Distretto di Tempio, progetto che potrà dare risposte concrete ad un fenomeno allarmante sempre in crescita e purtroppo ormai presente anche nei piccoli centri del nostro territorio.
Tra i servizi offerti, tutti gratuiti, anonimi e riservati per garantire la massima discrezione e protezione delle persone coinvolte: accoglienza, ascolto e orientamento, compreso l’intervento in emergenza e reperibilità h 24, interventi specifici sulle diverse forme di violenza, piani di sicurezza e supporto, attività di sensibilizzazione, formazione e ricerca, accesso a un’equipe multidisciplinare di professioniste.
Nello specifico, il Centro fornirà figure professionale specializzate in violenza di genere, tecnologie sicure da remoto per garantire supporto a distanza, servizio itinerante, con operatrici che si sposteranno nei territori, garantendo una comunicazione mirata attraverso eventi pubblici, social media e collaborazioni con scuole e media, un sito dedicato e pagine social.
Patrizia Desole, presidente di Prospettiva Donna APS: “L’Associazione Prospettiva Donna, è onorata di essere parte di questo ambizioso progetto. L’associazione attiva dal 2002, gestisce due centri antiviolenza e due case rifugio nel territorio della Gallura e nella Provincia di Oristano, i suoi centri sono accreditati dalla Regione Sardegna. Negli anni ha costruito una rete consolidata con enti pubblici e privati, con i Comuni della Gallura, l’ASL, le forze dell’ordine, il tribunale, Università e scuole e numerosi enti del terzo settore. Questa rete garantirà interventi tempestivi ed efficaci, assicurando un sostegno continuo alle donne vittime di violenza.
“Il Centro Antiviolenza di Tempio Pausania – ha dichiarato la Desole – non sarà solo un mero servizio, ma un vero e proprio ecosistema di libertà e autonomia. Il nostro obiettivo è costruire una società libera dalla violenza di genere, lavorando su tre fronti principali: prevenzione, emergenza, aiuto concreto alle donne e ai figli e figlie, trasformazione e innovazione. Vogliamo creare un presidio di libertà, culturale e sociale che diventi un punto di riferimento per tutte le donne in difficoltà, contribuendo così a una comunità più giusta e solidale”.
Come ha dichiarato la presidente di Prospettiva Donna, il Centro deve rappresentare speranza, libertà e opportunità per le donne della comunità tempiese e delle comunità del territorio: “Oggi siamo qui per dire a tutte le donne: non siete sole. Insieme, con determinazione, cuore e competenza, stiamo creando un presidio di libertà dove la paura non avrà più posto e ogni donna potrà riscoprire la forza di ricostruire la propria vita”.
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