OLBIA. Quando il cinema italiano riesce a colpire al cuore con coraggio, sincerità e potenza visiva, accade qualcosa di raro: un autore trova la sua voce definitiva, e il pubblico si trova di fronte a un’opera destinata a lasciare un segno. È il caso di Confiteor – come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione di Bonifacio Angius, vincitore del Premio Carlo Lizzani alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia.
Un riconoscimento che non è solo un premio, ma un vero atto di riconoscenza verso un autore che ha scelto di mettere in scena le proprie fragilità e quelle universali, con uno sguardo radicale e senza compromessi. La cerimonia si è svolta il 5 settembre al prestigioso Hotel Excelsior del Lido, alla presenza del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, confermando l’impatto e la forza di un film che già a Venezia aveva fatto discutere e commosso.
Un riconoscimento che non è solo un premio, ma un vero atto di riconoscenza verso un autore che ha scelto di mettere in scena le proprie fragilità e quelle universali, con uno sguardo radicale e senza compromessi. La cerimonia si è svolta il 5 settembre al prestigioso Hotel Excelsior del Lido, alla presenza del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, confermando l’impatto e la forza di un film che già a Venezia aveva fatto discutere e commosso.
Il Premio, ideato dall’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (Anac), è stato assegnato da chi conosce a fondo il rischio e la passione della sala cinematografica: gli esercenti Marco Fortunato con l’équipe del Cinemazero di Pordenone, e Lidia Lovaglio con i suoi collaboratori. La motivazione non lascia dubbi: “Non una semplice confessione, ma una ricerca di identità e origini che si traduce in un’ammissione di fragilità e dubbio, dove è impossibile non riconoscersi. Alternando comicità grottesca e momenti di violenza, Angius si mette a nudo con sincerità e coraggio.” Il film, presentato all’interno della XXII edizione delle Giornate degli Autori, vede lo stesso Angius nel ruolo del protagonista accanto al figlio Antonio, con un cast straordinario che include Simonetta Columbu, Edoardo Pesce, Geppi Cucciari e Giuliana De Sio. Un’opera che, come racconta il regista, rappresenta “il film più importante della mia vita”.
Dopo l’eco veneziano, Confiteor si prepara ora ad abbracciare il grande pubblico: lunedì 22 settembre, al Cinema Modernissimo della Cineteca di Bologna, sarà proiettata l’anteprima nazionale con la presenza di Bonifacio Angius. Un appuntamento imperdibile per scoprire una storia che nasce da un’“eterna infanzia” e si fa specchio universale di domande che non smettono di bruciare: Dove siamo? Perché tutto è cambiato senza che ce ne accorgessimo? E soprattutto: quanto poco sarebbe bastato, un gesto, una canzone, un bacio, per cambiare il corso della vita? Con Confiteor, Angius non ha fatto la rivoluzione che forse sognava, ma ha compiuto qualcosa di altrettanto potente: ha rivelato, attraverso il cinema, la verità di tutti noi.© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione