OLBIA. La 27ª edizione del World Pasta Day, la celebrazione mondiale che ogni anno a ottobre onora l'alimento simbolo dell'italianità, è stata al centro di un importante convegno scientifico che si è svolto venerdì nella sede del Porto Conte Ricerche a Tramariglio, vero e proprio centro nevralgico per il dibattito scientifico anche sui temi della filiera agroalimentare. L'evento, dal titolo "Pasta di qualità: produzione, conservazione e sicurezza", ha riunito tecnologi alimentari, nutrizionisti ed esperti di normativa per approfondire i temi chiave legati a un prodotto di cui l'Italia è leader mondiale per produzione, esportazione e consumo. e la Sardegna recita un ruolo degno di nota, anche sotto il profilo della ricerca, come a Porto Conte.
Per l'amministratore unico del Porto Conte Ricerche, Gavino Sini, infatti:"La pasta non è solo un prodotto finito, è una promessa. La promessa di un futuro alimentare in cui tradizione, salute e sostenibilità convivono nel piatto più amato del pianeta. Visto che 75 milioni di porzioni vengono servite al giorno in tutto il mondo. La ricerca e le Tecnologie Alimentari sono la chiave per mantenere quella promessa e fare sì che nel World Pasta Day non si celebri solo un passato glorioso ma si possa lanciare la sfida per un futuro eccellente. Qui a Porto Conte Ricerche aiutiamo le imprese ad impastare la tradizione con la scienza e le necessarie sostenibilità su cui costruire la competitività futura del nostro ecosistema."
Il valore e la salute al centro del dibattito
Gli interventi dei relatori hanno posto l'accento sul ruolo insostituibile della pasta nella dieta mediterranea e sulle sfide del mercato moderno. Teresa De Pilli, docente all'Università degli Studi di Foggia, ha sottolineato l'importanza culturale e nutritiva dell'alimento: "La pasta non è solo un tratto identitario del nostro Paese, è un alimento che, se prodotto con rigore e consumato con equilibrio, rappresenta la colonna portante di un modello alimentare riconosciuto come ideale per la salute a livello globale. La sua semplicità nutrizionale è la sua grande forza sul mercato." Del resto la produzione isolana è, quantitativamente, una produzione solida supportata da un'ottima base cerealicola regionale. Qualitativamente, rappresenta un'eccellenza, trainata dalla riscoperta delle tradizioni dall'uso di materie prime autoctone e dalla trasparenza di filiera. La sua forza non è nel volume, ma nella capacità di offrire un prodotto premium e narrabile, con un forte appeal sui mercati che cercano autenticità, salute e rintracciabilità.
Le implicazioni positive sotto il profilo della salute sono state ribadite da Giovanna Maria Ghiani, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Cagliari e specialista in Scienza dell’alimentazione:
"Dal punto di vista della salute, il consumo di pasta, soprattutto nelle sue varianti integrali o arricchite, fornisce carboidrati complessi essenziali per l'energia e la funzionalità del corpo. I dati scientifici sono chiari: è un alimento chiave nella prevenzione e nel mantenimento di uno stile di vita sano."
Qualità e Lotta alle Frodi
Il convegno ha toccato anche l'approccio al mercato, dove la pasta italiana trova uno spazio di estrema rilevanza, ma deve difendersi. Luigi Nuvoli, funzionario dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi, ha evidenziato l'impegno contro i tentativi di contraffazione: "La qualità della pasta italiana è riconosciuta ovunque, e proprio per questo è soggetta a frodi. La nostra azione è costante: garantire la sicurezza alimentare non è solo un obbligo normativo, ma la premessa fondamentale per rafforzare l'immagine e la penetrazione del 'Made in Italy' in ogni mercato estero. La pasta è un prodotto di eccellenza e come tale va tutelato." Stefano Zardetto, tecnologo alimentare dell’Università degli Studi di Padova, invece, nel suo intervento, ha fornito approfondimenti tecnici su produzione e conservazione del prodotto.
La produzione di pasta in Sardegna si posiziona in un'ottica di valorizzazione e specializzazione.
Per l'amministratore unico del Porto Conte Ricerche, Gavino Sini, infatti:"La pasta non è solo un prodotto finito, è una promessa. La promessa di un futuro alimentare in cui tradizione, salute e sostenibilità convivono nel piatto più amato del pianeta. Visto che 75 milioni di porzioni vengono servite al giorno in tutto il mondo. La ricerca e le Tecnologie Alimentari sono la chiave per mantenere quella promessa e fare sì che nel World Pasta Day non si celebri solo un passato glorioso ma si possa lanciare la sfida per un futuro eccellente. Qui a Porto Conte Ricerche aiutiamo le imprese ad impastare la tradizione con la scienza e le necessarie sostenibilità su cui costruire la competitività futura del nostro ecosistema."
Il valore e la salute al centro del dibattito
Gli interventi dei relatori hanno posto l'accento sul ruolo insostituibile della pasta nella dieta mediterranea e sulle sfide del mercato moderno. Teresa De Pilli, docente all'Università degli Studi di Foggia, ha sottolineato l'importanza culturale e nutritiva dell'alimento: "La pasta non è solo un tratto identitario del nostro Paese, è un alimento che, se prodotto con rigore e consumato con equilibrio, rappresenta la colonna portante di un modello alimentare riconosciuto come ideale per la salute a livello globale. La sua semplicità nutrizionale è la sua grande forza sul mercato." Del resto la produzione isolana è, quantitativamente, una produzione solida supportata da un'ottima base cerealicola regionale. Qualitativamente, rappresenta un'eccellenza, trainata dalla riscoperta delle tradizioni dall'uso di materie prime autoctone e dalla trasparenza di filiera. La sua forza non è nel volume, ma nella capacità di offrire un prodotto premium e narrabile, con un forte appeal sui mercati che cercano autenticità, salute e rintracciabilità.
Le implicazioni positive sotto il profilo della salute sono state ribadite da Giovanna Maria Ghiani, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Cagliari e specialista in Scienza dell’alimentazione:
"Dal punto di vista della salute, il consumo di pasta, soprattutto nelle sue varianti integrali o arricchite, fornisce carboidrati complessi essenziali per l'energia e la funzionalità del corpo. I dati scientifici sono chiari: è un alimento chiave nella prevenzione e nel mantenimento di uno stile di vita sano."
Qualità e Lotta alle Frodi
Il convegno ha toccato anche l'approccio al mercato, dove la pasta italiana trova uno spazio di estrema rilevanza, ma deve difendersi. Luigi Nuvoli, funzionario dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi, ha evidenziato l'impegno contro i tentativi di contraffazione: "La qualità della pasta italiana è riconosciuta ovunque, e proprio per questo è soggetta a frodi. La nostra azione è costante: garantire la sicurezza alimentare non è solo un obbligo normativo, ma la premessa fondamentale per rafforzare l'immagine e la penetrazione del 'Made in Italy' in ogni mercato estero. La pasta è un prodotto di eccellenza e come tale va tutelato." Stefano Zardetto, tecnologo alimentare dell’Università degli Studi di Padova, invece, nel suo intervento, ha fornito approfondimenti tecnici su produzione e conservazione del prodotto.
La produzione di pasta in Sardegna si posiziona in un'ottica di valorizzazione e specializzazione.
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