
(AdnKronos) - In calo di 70mila unità gli ex occupati, scendono di 28mila unità gli ex inattivi; calano coloro che sono in cerca di prima occupazione, diminuiti di 39mila unità. In netto aumento il dato degli occupati in difficoltà: erano 6,14 milioni nel 2015 e sono risultati 6,34 milioni l'anno scorso. In totale 200mila soggetti in più (+3,26%). Una crescita dell'area di difficoltà che rappresenta un'ulteriore spia della grave situazione in cui versa l'economia italiana, nonostante alcuni segnali di miglioramento: soprattutto le forme meno stabili di impiego e quelle retribuite meno - favorite dalle misure inserite soprattutto nel Jobs Act - pagano il conto della recessione, complice anche uno spostamento delle persone dalla fascia degli occupati deboli a quella dei disoccupati. I contratti a temine part time sono calati di 3mila unità da 740mila a 737mila (-0,41%), i contratti a termine full time sono cresciuti di 75mila unità da 1,66 milioni a 1,73 milioni (+4,51%), i contratti a tempo indeterminato part time sono cresciuti del 4,94% da 2,59 milioni a 2,71 milioni (+128mila). Scendono i contratti di collaborazione (-22mila unità) da 349mila a 327mila (-6,3%) e risultano in lieve aumenti gli autonomi part time (+2,75%) da 801mila a 823mila (+22mila).
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