
Palermo, 13 apr. (AdnKronos) - Le politiche di welfare non possono essere frutto di "interventi 'emergenziali' o di spinte emotive o della trasmissione di turno". Al contrario vanno costruiti "luoghi stabili di consultazione e partecipazione attiva nei processi decisionali, in cui siano chiamati a confrontarsi le organizzazioni maggiormente rappresentative". E' la posizione di Anffas Sicilia, l’associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale all'indomani della 'marcia' dei disabili, che ha visto ieri centinaia di persone in corteo dalla Cattedrale di Palermo a piazza Indipendenza per protestare contro la carenza di risorse destinate all'assistenza ai disabili."Il nostro timore – dice Giuseppe Giardina, papà di una persona con disabilità e presidente di Anffas Sicilia – è che i riflettori, che oggi sembrano essersi accesi su queste tematiche, tornino a spegnersi. Come spenti sono stati in questi anni per le tante iniziative portate avanti da Anffas in Sicilia. Forse, perché al nostro fianco non c’erano attori, showman o cantanti". Il presidente regionale di Anffas sottolinea anche come nessuno sia stato al fianco degli studenti con disabilità, quando questi si sono incatenati, per ben tre volte in meno di due anni, in difesa del diritto allo studio. "Non una sola dichiarazione dal mondo delle Istituzioni siciliane e della politica tutta" denuncia.
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