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Sicilia: sindaci contro norma decadenza, pronta impugnativa

politica
AdnKronos
Palermo, 18 apr. (AdnKronos) - Primi cittadini sul piede di guerra in Sicilia, pronti a 'marciare' a Palermo contro la norma che prevede, in caso di mancata approvazione dei documenti contabili, la decadenza di sindaci e rispettive giunte oltre allo scioglimento del Consiglio comunale. "Chiediamo l'abrogazione immediata e urgente del provvedimento - dice all'AdnKronos Paolo Amenta, vice presidente dell'AnciSicilia e sindaco di Canicattini Bagni -. A rischio c'è l'intero sistema degli Enti locali, che con questa norma sarà devastato". Sono già sette i sindaci siciliani (Casteldaccia, Calatafimi Segesta, San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio e Monterosso Almo) dichiarati decaduti e nei cui comuni sono state già indette le elezioni. "Saremo al fianco dei sette sindaci e ricorreremo al Tar per impugnare i decreti di decadenza - aggiunge Amenta -. Si tratta di una norma illegittima e retroattiva che attacca l'ultimo baluardo della democrazia in Sicilia. Abbiamo anche sollecitato un incontro con il ministro Costa per sollecitare l'impugnativa governativa delle norme e con il commissario dello Stato". L'Associazione dei Comuni siciliani chiederà anche un incontro al presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. "Invitiamo l'Ars a tornare indietro - dice Amenta - e ad abrogare, entro il 30 aprile inserendo le modifiche in Finanziaria, la norma che prevede la decadenza di sindaci e consigli con una inammissibile sfiducia con maggioranza diversa da quella ordinariamente prevista per tale istituto".

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