Banche: le 10 accuse del Pd su venete

economia
AdnKronos
Roma, 2 nov. (AdnKronos) - Francesco Bonifazi e Mauro Del Barba, componenti Pd della Commissione banche "hanno posto e depositato 10 domande sulla Popolare di Vicenza e di Veneto Banca con particolare riferimento alle modalità con cui Banca d'Italia ha svolto nel merito il suo ruolo di vigilanza". Si legge in una nota Pd. Per quanto riguarda la Popolare di Vicenza i parlamentari dem segnalano che "Banca d’Italia ha più volte dichiarato di non avere 'nessun potere diretto sulla determinazione del prezzo delle azioni' di Popolare Vicenza". Un potere che non ha "nemmeno la BCE, ma ha utilizzato il potere/diritto di richiedere adeguato riconoscimento dei crediti deteriorati a bilancio e adeguati rapporti di copertura. Non esercitando tale potere/diritto, Banca d’Italia ha permesso al management di Popolare Vicenza di mostrare bilanci 'falsati' al pubblico, e collocare a prezzi ingiustificabilmente alti €1.9 miliardi di nuove azioni e obbligazioni subordinate (poi convertite) a clienti retail che poi hanno perso tutto". La seconda domanda sulla Popolare di Vicenza riguarda le ispezioni del 2012: "È vero ciò che ha detto il presidente Zonin ai magistrati, cioè che 'all'esito della ispezione 2012 Bankitalia ha preso atto che i nostri crediti erano assistiti da importanti garanzie ipotecarie e, quindi, ha ritenuto che non vi fosse la necessità di rafforzare gli accantonamenti sui crediti'? Come spiega Barbagallo quindi l’esito del Comprehensive Assessmente della BCE (2014) e il fatto che Popolare Vicenza tra 2012 e 2016 abbia preso €3.2 miliardi di nuovi accantonamenti, portando il rapporto di copertura da 24% a 48%?". La terza ancora su Vicenza: "Perché’, nonostante la scarsa qualità del credito, i continui aumenti di capitale ed i sacrifici richiesti agli obbligazionisti, Banca d’Italia ha sempre permesso a Popolare Vicenza di pagare dividendi, per un totale di €151 milioni solo tra 2010 e 2012 (fino all’intervento della BCE)?".

Leggi anche

SIDDURA
SIDDURA