OLBIA. Sarà Olbia a ospitare la prima Conferenza Regionale dell’Immigrazione, in programma mercoledì 3 e giovedì 4 luglio 2025 presso il Museo Archeologico della città. Un appuntamento storico per la Sardegna, voluto e promosso dalla Regione Autonoma con l’obiettivo di mettere al centro del dibattito pubblico le politiche migratorie, i percorsi di inclusione e il dialogo interculturale, in un momento storico in cui i temi della convivenza e dell’equità sociale appaiono sempre più centrali. A sottolineare il valore dell’iniziativa è il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha accolto con entusiasmo la scelta della sua città come sede del primo incontro regionale sul tema:
«Olbia è da sempre una città aperta, dinamica e accogliente. Ospitare questa Conferenza rappresenta per noi non solo un onore, ma anche il riconoscimento di un impegno quotidiano per l’inclusione e la coesione sociale. Crediamo in una Sardegna in cui la diversità sia un valore da condividere e da cui trarre forza». Non è un caso che proprio Olbia sia stata scelta per ospitare l’evento: crocevia di persone e culture, la città gallurese si è negli anni distinta per le sue politiche di accoglienza, i progetti sociali e le reti territoriali capaci di integrare cittadini di diversa provenienza. Oggi Olbia accoglie numerose comunità di origine straniera, molte delle quali ben radicate nel tessuto sociale ed economico locale. La Conferenza si pone come un laboratorio di ascolto e confronto, aperto a istituzioni, associazioni, esperti, cittadini e rappresentanti delle comunità immigrate presenti in Sardegna. Due giornate dense di tavoli tematici, testimonianze, laboratori e momenti di scambio, in cui si parlerà di accoglienza, lavoro, istruzione, diritti, discriminazioni e buone pratiche. L’obiettivo è costruire insieme un modello di società inclusiva, che riconosca le differenze come una risorsa e promuova percorsi di cittadinanza attiva, paritaria e partecipata. La Regione Sardegna, promotrice dell’evento, ribadisce così il proprio impegno verso politiche migratorie fondate su rispetto, equità e responsabilità. Un impegno che, come evidenziato dagli organizzatori, richiede visione, coordinamento e la capacità di “fare rete” tra tutti gli attori del territorio. Per Olbia – e per l’intera isola – si tratta di una sfida importante, ma anche di un’opportunità: dimostrare che l’integrazione non è solo possibile, ma necessaria. Non come atto di tolleranza, ma come scelta di civiltà.
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