
Milano, 4 nov. (AdnKronos) - "Non è una riforma improvvisata rispetto a tante riforme che in questa legislatura sono state un po' il frutto di una fretta eccessiva, questa riforma è stata frutto di un lungo lavoro durato 4 anni" a cui hanno lavorato diverse commissioni, in cui sono state ascoltate esperienze, operatori, i promotori della legge di iniziativa popolare. Così Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, commenta il nuovo Codice antimafia, "inattaccabile dal punto di vista costituzionale, ma anche in sede internazionale, soprattutto da parte della Corte dei Diritti dell'Uomo". La Bindi, protagonista a Milano di un incontro sul tema, sottolinea come "è necessario che ci sia una specializzazione in questa materia" da parte della magistratura in tema di misure di prevenzione, rimarca l'importanza di aver "introdotto delle regole" nel campo degli amministratori giudiziari - esplicito il riferimento al caso Palermo - evidenzia l'importanza dell'Agenzia che gestisce il bene sequestrato. "Si parla di un patrimonio di circa 25 miliardi, fatto di terreni, di immobili, di aziende". Un bene "della comunità che deve fruttare".
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