
Milano, 6 nov. (AdnKronos Salute) - Oggi nel mondo sono quasi 15 mila i farmaci in sviluppo, di cui oltre 7 mila già fase clinica. Il 42% è per terapie personalizzate, quota che raggiunge il 73% in area oncologica. Uno 'tsunami buono' che "avrà un impatto determinante sulla salute, ma non solo": è destinato a rivoluzionare "anche molti altri asset, a partire dall'organizzazione sanitaria e assistenziale fino all'attrattività per gli investimenti delle imprese del farmaco". Parola degli esperti riuniti oggi a Milano, all'evento collaterale promosso in occasione del G7 della Salute da Farmindustria e dalle Federazioni europea e internazionale delle aziende e delle associazioni farmaceutiche (Efpia e Ifpma), in collaborazione con il ministero della Salute. "Più anni alla vita, più vita agli anni", perché "si vive di più e meglio". Gli addetti ai lavori sintetizzano con questo slogan i risultati prodotti nel nostro Paese dal progresso medico. Negli ultimi 50 anni, ricordano, in Italia l'aspettativa di vita è cresciuta di un mese ogni 4: un trend al quale "l'innovazione farmaceutica ha dato e continua a dare un contributo fondamentale". E in 10 anni gli over 65 che si dichiarano in buona salute sono passati dal 18% al 29%: 1,8 milioni in più. Oggi 2 persone su 3 alle quali è diagnosticato un cancro sopravvivono dopo 5 anni, mentre trent'anni fa non arrivavano a una su 3; dal 1995 la mortalità per cancro è scesa del 23%, rispetto al -17% in Europa; il costo procapite dell'assistenza sanitaria totale è più basso della media europea (155 euro contro 169) e dei grandi Paesi europei (199 euro). Ancora: l'Hiv è diventata una patologia cronica e un 20enne al quale viene diagnosticato il virus dell'Aids ha una aspettativa di vita di 70 anni; la mortalità per malattie cardiovascolari è scesa del 30% in 10 anni; le vaccinazioni hanno permesso di eradicare malattie come il vaiolo o la poliomielite, l'epatite C è curabile.
Leggi anche