
Roma, 4 apr. (AdnKronos) - "Saipem è un’azienda con un potenziale mostruoso, con ingegneri e cervelli che ci invida il mondo, che negli ultimi anni è stata protagonista di scandali tra Consob e Corte dei Conti e che avrebbe chiuso il 2017 con una perdita di 328 milioni di euro. Rinnovare, in solitaria, chi ha reso l’azienda protagonista di queste vicende ancora da chiarire è un segnale negativo e non condiviso che costituisce un precedente negativo". Lo scrive su Fb Stefano Buffagni, deputato e volto in ascesa del M5S."Serve uno scatto di orgoglio da parte di un governo che da un lato non difende gli asset strategici -un tempo pubblico e poi svenduti negli anni delle 'miracolose privatizzazioni' che han portato le briciole alle casse pubbliche ed i profitti ai privati - e dall’altro di soppiatto, senza legittimazione popolare, corre da solo a rinnovare governance pubbliche con gli ultimi dei 'renziani'", è l'allarme lanciato dal grillino in vista delle nomine delle società partecipare all'orizzonte.In particolare, Buffagni guarda a Saipem: "Alla Presidenza - scrive - è destinato un manager ingombrante per un’azienda che ha necessità di un rilancio e che si troverebbe in grosse difficoltà di governance con a quel punto due amministratori delegati al netto delle reali deleghe e non un ad ed un presidente. A pagarne il conto sarebbero un altra volta i cittadini e le nostre aziende di Stato, volano per un rilancio industriale italiano da realizzare sotto una regia unica di sistema e non lasciata alle spartizioni di breve periodo. 'Chi la fa.... la aspetti dice' un detto popolare... con il Movimento 5 Stelle merito e competenza torneranno di moda, davvero... è solo questione di tempo", si dice convinto Buffagni.
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