Roma, 6 apr. (AdnKronos) - Sono 153.000 i casi di possibili polizze vita dormienti. A sostenerlo è l'Ivass che ha concluso in questi giorni l’incrocio tra i codici fiscali degli assicurati delle polizze vita potenzialmente dormienti e l’Anagrafe Tributaria, finalizzato a rilevare gli eventuali decessi degli assicurati e consentire alle imprese di contattare i beneficiari per pagare le somme assicurate. Grazie alla collaborazione tra Ivass e l’Agenzia delle Entrate sono stati incrociati 6,9 milioni di codici fiscali; i decessi rilevati sono stati circa 153.000.L’attività ha riguardato tutte le 48 imprese italiane vita e 4 imprese estere che hanno chiesto di aderire all’iniziativa; ha interessato le polizze vita senza una scadenza contrattuale (cosiddetto vita intera) e quelle con scadenza contrattuale tra il 2007 ed il 2016 per le quali le imprese di assicurazione non erano in grado di dire se l’assicurato fosse deceduto o meno nel corso della durata del contratto.
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