
Roma, 27 apr. (AdnKronos) - "Nel nostro sistema v’è ‘troppo Ottocento’ dal punto di vista tecnico e perciò esso appare inadeguato a portarci nella ‘contemporaneità’”. E' la tesi del professore Vittorio Emanuele Falsitta, tra i più famosi tributaristi italiani, che illustra così la sua nuova pubblicazione dal titolo “Fisco e civiltà”.“Ritardare l’intervento culturale sul sistema di prelievo (e spesa) –aggiunge- incide, ogni giorno che passa, sulla misura della ‘libertà’ a disposizione di chi non ha grandi mezzi. Occorre guidare una metamorfosi giuridica, capace di mettere gli ordinamenti tributari in linea con i tempi e renderli nuovamente efficaci per contribuire a una maggiore uguaglianza tra le persone in relazione ai diritti di libertà. In questo contesto, una buona idea sarebbe trasferire all’Unione europea la potestà fiscale sopra il reddito delle società e sulle eredità”. “Nella raccolta di scritti -spiega ancora Falsitta- vi sono anche i lineamenti di una riforma e alcuni spunti per ridurre l’evasione fiscale, come l’introduzione di meccanismi di psicometria predittiva nell’accertamento del reddito e l’esclusione dell’evasore fiscale dalla spesa pubblica”.
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