
(AdnKronos) - Una battaglia vinta dalla Coldiretti che – ha precisato Moncalvo - aiuta l’economia e il lavoro in un settore determinante del Made in Italy come il florovivaismo, ma che è anche importante per abbellire le città e per ridurre lo smog. E per chi non ha disponibilità di spazi propri, mai così tante aree verdi sono state destinate ad orti pubblici in Italia nelle città capoluogo dove con una crescita del 36,4% in cinque anni si è raggiunto il record di oltre 1,9 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale, divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione familiare, secondo una analisi della Coldiretti su dati report Ambiente urbano 2017 di Istat. La crescita degli orti urbani in Italia, sottolinea la Coldiretti, ha riguardato soprattutto il Nord con l’Emilia Romagna che guida la classifica delle regioni “urban farmers” con il 37% di tutti gli orti pubblici a livello nazionale per oltre 704mila metri quadrati, seguita dalla Lombardia con il 10,2% e più di 193mila metri quadrati e dalla Toscana con il 9% e oltre 170mila metri quadrati. Nella “top five” regionale entrano anche il Veneto con l’8,5% e 160mila metri quadrati e il Piemonte con il 7,6% e quasi 144mila metri quadrati. Fra le regioni del centro Italia la leadership spetta alle Marche con più di 104mila metri quadrati, con alle spalle Umbria e Lazio. Mentre al sud la classifica è guidata dalla Campania rappresentata dagli oltre 116mila metri quadrati di Napoli seguita da Sicilia, Sardegna e Calabria. La ricerca del verde, la voglia di recuperare ritmi più naturali nella vita quotidiana, il bisogno di un’attività fisica diversa dagli allenamenti in palestra e la soddisfazione di portare in tavola il frutto del proprio lavoro – evidenzia la Coldiretti – ha generato un vero e proprio boom degli orti urbani nelle grandi aree metropolitane come a Napoli dove gli spazi comunali degli hobby farmers sono aumentati di 13 volte arrivando a oltre 116mila metri quadrati o a Milano che ha registrato una crescita dell’86,8% sfiorando i 74mila metri quadrati, mentre Torino segna un aumento del 20% arrivando a 60mila metri quadrati contro i 67mila metri quadrati di Verona cresciuta del 12,6%.
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