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Sanità: 400 mila transgender in Italia, Iss lancia studio su bisogni

Oggi a Roma all'Istituto superiore di sanità il convegno 'Identità di genere e salute'

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AdnKronos
Roma, 5 giu. (AdnKronos Salute) - In Italia si stima che le persone transgender siano circa 400 mila. L'Istituto superiore di sanità (Iss) lancia il primo studio sullo stato di salute di questa popolazione che non si sente rappresentata dai generi 'maschile' e 'femminile'. Lo scopo dell'indagine è individuare gli specifici bisogni sanitari dei transgender, indirizzarli verso percorsi di assistenza adeguati, e cercare di definire meglio le dimensioni di questa fascia di popolazione. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Centro di riferimento di Medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità e le associazioni transgender presenti sul territorio, e viene illustrato oggi all'Iss nel convegno 'Identità di genere e salute'. Il tavolo di lavoro Iss-associazioni discuterà le principali criticità nell’assistenza sanitaria riscontrabili sul territorio dalla popolazione transgender. "Dal tavolo dovranno emergere perciò gli indirizzi per realizzare attività condivise nell’ambito delle competenze dell'istituto (ricerca, divulgazione e comunicazione), volte a garantire il mantenimento della salute e l’equità nell’accesso alle cure, nell’utilizzo dei servizi di cura e nella qualità (sicurezza) delle cure delle persone transgender", sottolinea l'Iss. La dimensione della popolazione transgender in Italia, come nel resto del mondo, non è ben nota - ricordano gli esperti dell'Iss - Le stime, ad oggi, suggeriscono una prevalenza mondiale della popolazione transgender intorno allo 0.4-1.3%. "In Italia si stima che siano circa 400 mila - afferma Marina Pierdominici, ricercatrice del Centro di riferimento di Medicina di genere dell'Iss - Questi numeri, come in tutto il mondo, rappresentano un dato probabilmente sottostimato e la loro assoluta imprecisione è dovuta al fatto che non esiste uno strumento di valutazione standard per comprendere l'effettiva numerosità di questa popolazione. Siamo certi che la collaborazione con il mondo delle associazioni ci aiuterà a misurarne meglio i bisogni sanitari in ambito medico e sanitario"."Il nostro impegno a favore della tutela dello stato di salute delle persone transgender nasce nell’ambito del contrasto alle disuguaglianze sanitarie in linea con l'Oms, l’Uee l’Onu che hanno inserito tra gli obiettivi prioritari la promozione di azioni efficaci in questa direzione - afferma Walter Malorni, ricercatore del Centro di riferimento di Medicina di genere dell’Iss - Di certo è possibile registrare un costante aumento del numero delle persone che accede ai centri per la riassegnazione di genere, il che rende ancora più urgente la necessità di valutarne i bisogni clinici e assistenziali".Le persone transgender, pur condividendo molte delle esigenze sanitarie della popolazione generale possono avere peculiari necessità specialistiche in materia di assistenza sanitaria, come la terapia ormonale di adeguamento di genere o la chirurgia di adeguamento di genere, oltre alla necessità di essere inclusi in mirati programmi di screening atti ad evidenziare eventuali patologie correlate sia al sesso di origine sia alla terapia ormonale di adeguamento."La tutela della salute e del benessere delle persone trans, essendo un diritto inalienabile, è strettamente legata alla possibilità di accesso ai servizi socio sanitari - afferma Porpora Marcasciano, presidente onoraria del Movimento identità trans - Essa si misura in base al livello di formazione e predisposizione dei servizi dedicati, al contrasto del pregiudizio nelle sue forme istituzionali perseguito attraverso campagne informative volte a raggiungere il sistema nella sua totalità fino ai medici di base. In questo senso la collaborazione tra l’Iss e l’associazionismo trans rappresenta lo strumento più importante per la realizzazione di questo grande obiettivo".

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