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Migranti: Fico, assassinio Sacko lascia sgomenti, Stato deve essere presente

politica
AdnKronos
Roma, 5 giu. (AdnKronos) - "Ancora oggi, nel 2018, esistono nel nostro Paese realtà di vera e propria schiavitù, luoghi in cui la dignità dei lavoratori non esiste. Parliamo di profondo degrado che uno Stato democratico e civile non può e non deve permettere. In questo contesto, in Calabria, è stato ucciso Soumayla Sacko. Un assassinio che ci lascia sgomenti e richiama tutti noi alla responsabilità del pensiero e dell’azione". Lo scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico. "Soumayla Sacko non aveva neppure trent’anni. Lavorava regolarmente in Italia da tempo ed era un attivista sindacale in un territorio difficilissimo: difendeva i diritti dei tanti braccianti impegnati nelle campagne a raccogliere agrumi e ortaggi. Lavoratori per i quali parole come sfruttamento, paghe misere, condizioni di vita disumane erano e sono all’ordine del giorno. Soumayla è stato assassinato a colpi di fucile mentre era insieme a due connazionali, a cercare lamiere per un riparo, per la sua baracca. Sulla sua morte gli inquirenti stanno indagando per capirne la dinamica e il movente. A loro il compito di fare luce al più presto e capire in quale contesto si è consumato questo atto brutale e se ci sono collegamenti con l’attivismo di Soumayla contro il caporalato e contro lo sfruttamento dei lavoratori"."A me, a tutti noi, il compito di fare sentire la nostra presenza umana e fisica nella piana di Gioia Tauro, a Rosarno, a San Ferdinando, nelle terre del dolore e dell’emarginazione, dove i diritti inviolabili dell’uomo continuano a essere negati. Perché questo è il senso dello Stato e delle istituzioni", conclude Fico.

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