
Roma, 14 giu. (AdnKronos Salute) - Il bisogno di dormire è celato in un gruppo di proteine 'chiave', che scatenano una serie di cambiamenti biochimici cruciali per il ciclo sonno-veglia. A spiegarlo è uno studio giapponese, pubblicato su 'Nature'. Lunghi periodi di veglia possono portare a un deterioramento cognitivo, scatenando il bisogno di dormire. Il sonno, a sua volta, 'ripulisce' il cervello attraverso alterazioni nella biochimica molecolare. Questi cambiamenti hanno un impatto sulla plasticità neuronale e sulla funzione cerebrale, ma finora le basi molecolari della "sonnolenza" non erano ben comprese.I ricercatori dell'università giapponese di Tsukuba sono andati alla ricerca dei cambiamenti biochimici alla base del ciclo sonno-veglia, studiando quello che accade nel cervello dei topi. Una teoria suggerisce che il risveglio codifica i ricordi, mentre il sonno li consolida e ripristina l'omeostasi sinaptica. Lo studio ha rivelato che proprio la fosforilazione delle proteine può essere la chiave per comprendere il bisogno di sonno. Durante la normale funzione, le proteine cellulari possono essere modificate mediante l'aggiunta di un gruppo fosforilato, processo noto come fosforilazione. I ricercatori hanno usato particolari tecniche per analizzare quali proteine fossero fosforilate e quali no. Ciò ha permesso loro di identificare e quantificare la fosforilazione di una vasta gamma di proteine cerebrali in topi privati del sonno e in animali con una singola mutazione genetica, chiamata Sleepy, che aumenta sia il tempo che il bisogno di sonno."Le funzioni proteiche possono essere attivate o disattivate dalla fosforilazione. Sembra quindi probabile che i pattern di fosforilazione possano rivelare i processi alla base del bisogno di sonno", conclude il primo autore del lavoro, Zhiqiang Wang. I risultati dell'immunochimica e della spettrometria di massa hanno infatti mostrato un aumento del numero di fosforilazione delle proteine nell'intero cervello di topi mutanti e di quelli privati del sonno. Questo meccanismo sarebbe dunque alla base del bisogno di sonno.
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