
Roma, 13 lug. (AdnKronos) - Nel 2017 sono state circa 200 le segnalazioni di operazioni sospette riferite all’utilizzo di criptovalute. E' quanto si legge nel Rapporto Annuale dell'Unità di Informazione Finanziaria (Uif) istituita presso la Banca d'Italia, presentato dal direttore Claudio Clemente. “In molti casi – si legge - i segnalanti sembrano mossi dall’intrinseca opacità dello strumento, senza che ulteriori elementi oggettivi o soggettivi inducano a ritenere effettiva la probabilità di un’attività illecita sottostante. In diversi casi, però, sono state chiaramente individuate le connessioni con estorsioni on line, truffe, schemi piramidali, che hanno anche innescato rilevanti attività investigative". "In alcune situazioni, il ricorso alle criptovalute si inserisce in operatività complesse con utilizzo di fondi pubblici, probabili collegamenti con la criminalità organizzata o connessioni con paradisi fiscali. In diversi casi emerge la presenza di 'collettori' che ricevono i fondi destinati alla conversione in valute virtuali tramite bonifici dall’estero o con ricariche di carte prepagate o altre operazioni anche singolarmente di importo contenuto”, continua il Rapporto.
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