
Cagliari, 4 ott. (AdnKronos Salute) - Dalla finestra del suo studio vedeva ogni giorno il ponte Morandi e, dopo il crollo, è stato tra i primi soccorritori, fin dal primo giorno. Stefano Alice è un medico di famiglia di Genova e ancora vive nella memoria le prime ore dopo la tragedia che ha vissuto sul campo aiutando i suoi assistiti e gli sfollati. Volti e storie che incrociava ogni giorno. "Già pochi minuti dopo il crollo del ponte il 14 agosto il nostro compito è stato quello di vicinanza e ascolto. In quella strada non c’era palazzo in cui non avessi un amico o un conoscente quindi abbiamo iniziato a ricevere tantissime telefonate - ricorda Alice, presente al 75.esimo congresso della Fimmg a Cagliari - Le persone volevano parlare di quello che era accaduto, è stato un trauma e la premessa ad una sindrome post-traumatica da stress che ha coinvolto la popolazione. Un problema mica da poco. Le persone devono trasformare il vissuto in parole e trovare qualcuno che li ascolti”.“Il punto per noi medici di famiglia coinvolti non è dare la pillola o la terapia perché le persone hanno bisogno soprattutto di essere ascoltate da qualcuno che significa dal punto di vista emotivo - sottolinea Alice con un pizzico di emozione - E il medico di famiglia ha questa autorità perché conosciamo i nostri assistiti”. "Il 14 agosto ero a Genova ed ero nella farmacia sotto lo studio per discutere alcune cose, quando sullo schermo della tv sono apparse le immagini del crollo del ponte - ricorda il dottore - Ho subito pensato che lo avrei dovuto attraversare per portare la fidanzata di mio figlio in aeroporto appena finito in farmacia. La prima cosa che abbiamo sentito è stata che nessuno si sentiva escluso dalla tragedia e quel senso di appartenenza ci ha unito. E' subito scattata la reazione emotiva e ognuno nel suo piccolo ha fatto qualcosa per chi era coinvolto. Nelle prime ore libere che ho avuto mi sono unito alle squadre dei soccorsi per organizzare l’assistenza agli sfollati. Sono andato avanti e indietro per via Porro chiedendo alle persone se avevano bisogno di aiuto o semplicemente di essere ascoltati, per dare una sensazione di vicinanza”.Alla domanda su cosa pensa degli interventi del governo nella gestione del post tragedia, Alice è molto diretto: "A mio avviso la risposta delle istituzioni locali e della Protezione civile è stata eccezionale. Le istruzioni nell’immediato hanno dato risposte agli sfollati ricollocando le famiglie in alloggi senza quindi abbandonarli. Il resto? Beh - conclude Alice - che il decreto per Genova faccia schifo lo ha detto il sindaco e il governatore e lo hanno motivato, e mi pare che non ci sia un genovese che non è d’accordo".
Leggi anche