
Milano, 6 ott. (AdnKronos) - Le infrastrutture sono il volano della crescita, ma in Italia qualcuno, specie in maggioranza e nel governo, pare non essere d’accordo. Il tema è stato affrontato nel corso del tavolo 'Infrastrutture per crescere, la risposta a chi sceglie la paralisi' di #IdeeItalia, la convention azzurra organizzata da Mariastella Gelmini, in corso a Milano. Per Filippo Delle Piane, Ance Genova, "questo è un Paese che ha deciso di non fare nuove infrastrutture, è un Paese che ha deciso di non fare manutenzione, è un Paese che ha deciso di fermarsi. Mi ha colpito il disastro di Genova, ma mi colpisce anche il fatto di mettere sempre in discussione la Tav, il Terzo Valico, i collegamenti veloci. E mi colpisce il fatto che chi mette in discussione le grandi opere riscuote successo tra l’opinione pubblica". "Il valore del tempo - ha detto Stefano Paleari, commissario Alitalia - è un fondamentale fattore di crescita. Oggi sembra essere stato dimenticato, per questo il Paese non cresce e lo abbiamo appena visto con le lungaggini intercorse per le misure da inserire nel decreto per Genova. Lo vediamo tutti i giorni sulla realizzazione delle infrastrutture che rappresentano un fattore determinante, un altro tassello fondamentale per determinare la crescita". Insomma, "pensare che la decrescita sia un fatto positivo per il progresso umano - ha sottolineato Mario Valducci, Autorità di Regolazione dei trasporti - significa andare dritti verso il baratro. Fondamentale è che un Paese abbia l’obiettivo di avere nuove infrastrutture e di utilizzarle in maniera efficiente, in Italia però oggi non è così".
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